BARI - Una nuova emergenza si è abbattuta sulle acque del Salento, con segnalazioni di una crescente mattanza causata da pescherecci provenienti da fuori regione, in particolare dalla Sicilia. Questi pescherecci stanno utilizzando la famigerata tecnica del cianciolo per saccheggiare i fondali marini, mettendo a rischio intere aree marine. Il consigliere regionale Paolo Pagliaro, capogruppo di "La Puglia Domani," ha sollevato l'allarme e chiede un'azione immediata da parte delle autorità regionali.
Una Lotta Durata Tutta l'Estate
Durante l'estate scorsa, il problema della mattanza nei mari del Salento è stato denunciato e combattuto con il sostegno dei pescatori locali e la collaborazione delle capitanerie di porto. Questo sforzo ha portato alla ritirata dei pescherecci siciliani, ma ora sembra che l'incubo stia tornando.
Una Mozione per la Protezione delle Acque del Salento
Nell'ottobre 2022, il consigliere Pagliaro ha presentato una mozione al Consiglio regionale, con l'obiettivo di porre fine a questa pratica predatoria. La mozione impegnerebbe la Giunta regionale a creare "zone cuscinetto" nelle acque del Salento e della Puglia, specificamente nelle secche tra i 20 e i 40 metri di profondità , dove i pesci si concentrano per riprodursi. Queste zone vieterebbero lo stazionamento delle motonavi da pesca, impedendo loro di localizzare e catturare interi banchi di pesci con l'uso di luci e sonar, seguito dal cianciolo in una sola retata.
L'Urgenza di Attuare la Mozione
Nonostante sia passato quasi un anno dalla presentazione della mozione, questa non è stata ancora discussa in Consiglio regionale. Il consigliere Pagliaro ora chiede che venga portata in aula nella prima seduta utile per proteggere i mari del Salento da questa nuova minaccia. Egli sottolinea che questa è una responsabilità della Regione e sollecita atti concreti da parte dell'assessore alla pesca Pentassuglia per difendere i pescatori locali.
Una Battaglia per il Futuro del Mare e della Piccola Pesca Locale
La pesca locale è stata fortemente colpita dai pescherecci provenienti da altre regioni che divorano l'80% del pescato. L'istituzione delle zone cuscinetto, entro un raggio di 3 miglia dalle secche tra i 20 e i 40 metri di profondità , proibirebbe lo stazionamento dei pescherecci industriali mentre non imporrebbe restrizioni alle piccole imbarcazioni da pesca che praticano tecniche non invasive.
Una Chiamata all'Azione
Questo appello alla tutela del mare, delle sue risorse e della sua gente è una battaglia che il consigliere Pagliaro intende portare avanti con forza finché non verrà approvata la mozione. Nel frattempo, la situazione rimane critica, con segnalazioni di pescherecci industriali che operano in profondità inferiori a quelle consentite dalla legge, mettendo a rischio il comparto della pesca locale.
La comunità del Salento guarda ora alle autorità regionali per proteggere i suoi mari e la sua tradizione di pesca locale.