ROMA - "Alcuni giorni fa l'On. Iaia (FdI) è intervenuto a mezzo stampa puntando il dito contro le decisioni del Governo Conte II in materia di ex Ilva, naturalmente senza far riferimento ed allegare gli atti e i fatti comprovanti le sue rivendicazioni – in quanto inesistenti – nel pieno stile della peggior destra che il nostro Paese abbia mai conosciuto al Governo. Questo modo di fare è mistificatorio, nonché avulso dal pubblico interesse cui deve ispirarsi ogni azione della politica. Iaia finge di non sapere che il M5S, nelle sue due esperienze all'esecutivo, non ha mai partecipato ad un governo politico con una maggioranza così ampia da riuscire ad attuare la totalità dei punti del suo programma politico. Per non parlare del fatto che il Governo Conte si ritrovò fra le mani un contratto di vendita ad ArcelorMittal già stipulato e secretato, con un'Aia prorogata al 2023". Lo afferma in un comunicato stampa il Sen. Mario Turco, Vicepresidente del MoVimento 5 Stelle, già Sottosegretario alla Presidenza del Consiglio nel corso del Governo Conte II.
"La malafede delle parole pronunciate dall'Onorevole - prosegue Turco - è provata sin dalle prime battute del Governo Meloni, che appena insediatosi si è preoccupato di ripristinare lo scudo penale per ex Ilva, inizialmente rimosso dal Governo Conte I, senza tenere conto delle proposte del M5S che miravano alla chiusura delle fonti inquinanti e a introdurre maggiori tutele ambientali e sanitarie, come la Valutazione Integrata di Impatto Ambientale e Sanitario e la riduzione dei livelli di inquinamento in armonia con le raccomandazioni Oms, nonché ad assicurare un futuro dignitoso a tutti i lavoratori del siderurgico, a quelli in amministrazione straordinaria (chiedendone la riassunzione entro il 23 agosto 2023) e dell'indotto, salvaguardando così i livelli occupazionali e salariali.
Allo stesso tempo, abbiamo difeso le risorse destinate alle bonifiche, quando tutti gli altri partiti politici di centrodestra, compreso FdI, li hanno dirottati altrove nel corso del Governo Draghi. Inoltre, sempre il M5S continua ad opporsi agli investimenti di risorse su una continuità produttiva a carbone, che l'attuale esecutivo vuole far proseguire per altri 12 anni. Per questo in Parlamento abbiamo chiesto al Governo di non procedere al riesame dell'Aia senza tutele per Taranto, ma il centrodestra se n'è altamente infischiato, rispolverando logiche da Prima Rivoluzione Industriale.
In realtà , in un anno di legislatura l’attuale Governo ha solo tolto alla città di Taranto, mentre il Governo Conte II aveva portato all’hinterland ionico 1,5 miliardi di investimenti su progetti concreti per la riconversione economica, sociale e culturale del territorio, con il progetto “Cantiere Taranto”. In effetti, una grossa novità c’è per Taranto: grazie al Governo Meloni, la città ha perso 1,2 miliardi di euro del Pnrr che dovevano essere destinati a sostituire il carbone nel ciclo produttivo del siderurgico, implementando l'idrogeno verde. Inoltre, a questo Governo si deve l'autorizzazione a trasformare l’Altoforno 2 di ex Ilva in un vero e proprio inceneritore di rifiuti a due passi dal centro abitato – come se la città non conoscesse il dramma dell'inquinamento ambientale.
Sono solo queste le opportunità che il Governo Meloni ha riservato al capoluogo ionico, anzi, l'On. Iaia riferisca quante e quali risorse finanziarie ha portato sul suo territorio a un anno dall'insediamento del nuovo esecutivo – sempre che ve ne siano. Ai cittadini interessano i risultati dell'attività politica e non le sterili polemiche.
Adesso 1500 lavoratori di Ilva in a.s. rischiano di restare a spasso e l'On. Iaia parla di “strumentalizzazione”? Bisognerebbe chiedere a questi lavoratori e alle loro famiglie se ravvedono una strumentalizzazione nelle rivendicazioni politiche in favore di una città che convive da sempre con il dramma dell'inoccupazione, della cassa integrazione e della disoccupazione, e che con il Cantiere Taranto del Governo Conte II stava provando a guardare in una direzione diversa.
Ci rendiamo conto che per l'On. Iaia e per il Governo di cui fa parte la forza politica che rappresenta, a Taranto non esiste nessun problema ambientale, sanitario e occupazionale, così come lui stesso ha sostenuto in un recente intervento alla Camera dei Deputati. In questi anni, infatti, abbiamo soltanto sognato, e anche i tanti studi scientifici, come lo studio Sentieri, e le diverse sentenze, come quella del processo “Ambiente svenduto” e della Corte Europea dei diritti dell’uomo (Cedu), sono frutto della fantasia di medici, giudici, tecnici e ricercatori. Ne prendiamo atto e chiediamo all'On. Iaia di riferirlo personalmente a quanti hanno subito e continuano a subire danni e pregiudizi dall'inquinamento.
La verità è che per il Governo Meloni Taranto è una terra di sacrificio, altrimenti tutti i finanziamenti erogati nel corso del Governo Conte II non sarebbero stati bloccati da un esecutivo che dimostra ogni giorno di più la sua incapacità di fornire risposte ai cittadini. Mi riferisco al Tecnopolo del Mediterraneo, agli investimenti del Cis che, da oltre un anno, non viene convocato dal Ministro Fitto, ai Giochi del Mediterraneo di recente commissariati su cui si accumulano ritardi su ritardi, al rinnovo di infrastrutture e trasporti a supporto degli stessi Giochi, a partire dal completamento dell'A14, dal potenziamento della SS100 e dalla prosecuzione dei lavori sulla SS7ter. Allo stesso modo, tutto tace in merito al potenziamento della ferrovia Taranto-Potenza-Battipaglia e sulla possibile riapertura dell'aeroporto di Grottaglie; temi da sempre portati avanti dal M5S".
"L'On. Iaia smetta di inventarsi fantasmi contro cui condurre battaglie egoriferite e si assuma le responsabilità della politica che rappresenta: i cittadini sono stanchi dello scaricabarile e pretendono risposte a tutela dei loro diritti", conclude Turco.
"La malafede delle parole pronunciate dall'Onorevole - prosegue Turco - è provata sin dalle prime battute del Governo Meloni, che appena insediatosi si è preoccupato di ripristinare lo scudo penale per ex Ilva, inizialmente rimosso dal Governo Conte I, senza tenere conto delle proposte del M5S che miravano alla chiusura delle fonti inquinanti e a introdurre maggiori tutele ambientali e sanitarie, come la Valutazione Integrata di Impatto Ambientale e Sanitario e la riduzione dei livelli di inquinamento in armonia con le raccomandazioni Oms, nonché ad assicurare un futuro dignitoso a tutti i lavoratori del siderurgico, a quelli in amministrazione straordinaria (chiedendone la riassunzione entro il 23 agosto 2023) e dell'indotto, salvaguardando così i livelli occupazionali e salariali.
Allo stesso tempo, abbiamo difeso le risorse destinate alle bonifiche, quando tutti gli altri partiti politici di centrodestra, compreso FdI, li hanno dirottati altrove nel corso del Governo Draghi. Inoltre, sempre il M5S continua ad opporsi agli investimenti di risorse su una continuità produttiva a carbone, che l'attuale esecutivo vuole far proseguire per altri 12 anni. Per questo in Parlamento abbiamo chiesto al Governo di non procedere al riesame dell'Aia senza tutele per Taranto, ma il centrodestra se n'è altamente infischiato, rispolverando logiche da Prima Rivoluzione Industriale.
In realtà , in un anno di legislatura l’attuale Governo ha solo tolto alla città di Taranto, mentre il Governo Conte II aveva portato all’hinterland ionico 1,5 miliardi di investimenti su progetti concreti per la riconversione economica, sociale e culturale del territorio, con il progetto “Cantiere Taranto”. In effetti, una grossa novità c’è per Taranto: grazie al Governo Meloni, la città ha perso 1,2 miliardi di euro del Pnrr che dovevano essere destinati a sostituire il carbone nel ciclo produttivo del siderurgico, implementando l'idrogeno verde. Inoltre, a questo Governo si deve l'autorizzazione a trasformare l’Altoforno 2 di ex Ilva in un vero e proprio inceneritore di rifiuti a due passi dal centro abitato – come se la città non conoscesse il dramma dell'inquinamento ambientale.
Sono solo queste le opportunità che il Governo Meloni ha riservato al capoluogo ionico, anzi, l'On. Iaia riferisca quante e quali risorse finanziarie ha portato sul suo territorio a un anno dall'insediamento del nuovo esecutivo – sempre che ve ne siano. Ai cittadini interessano i risultati dell'attività politica e non le sterili polemiche.
Adesso 1500 lavoratori di Ilva in a.s. rischiano di restare a spasso e l'On. Iaia parla di “strumentalizzazione”? Bisognerebbe chiedere a questi lavoratori e alle loro famiglie se ravvedono una strumentalizzazione nelle rivendicazioni politiche in favore di una città che convive da sempre con il dramma dell'inoccupazione, della cassa integrazione e della disoccupazione, e che con il Cantiere Taranto del Governo Conte II stava provando a guardare in una direzione diversa.
Ci rendiamo conto che per l'On. Iaia e per il Governo di cui fa parte la forza politica che rappresenta, a Taranto non esiste nessun problema ambientale, sanitario e occupazionale, così come lui stesso ha sostenuto in un recente intervento alla Camera dei Deputati. In questi anni, infatti, abbiamo soltanto sognato, e anche i tanti studi scientifici, come lo studio Sentieri, e le diverse sentenze, come quella del processo “Ambiente svenduto” e della Corte Europea dei diritti dell’uomo (Cedu), sono frutto della fantasia di medici, giudici, tecnici e ricercatori. Ne prendiamo atto e chiediamo all'On. Iaia di riferirlo personalmente a quanti hanno subito e continuano a subire danni e pregiudizi dall'inquinamento.
La verità è che per il Governo Meloni Taranto è una terra di sacrificio, altrimenti tutti i finanziamenti erogati nel corso del Governo Conte II non sarebbero stati bloccati da un esecutivo che dimostra ogni giorno di più la sua incapacità di fornire risposte ai cittadini. Mi riferisco al Tecnopolo del Mediterraneo, agli investimenti del Cis che, da oltre un anno, non viene convocato dal Ministro Fitto, ai Giochi del Mediterraneo di recente commissariati su cui si accumulano ritardi su ritardi, al rinnovo di infrastrutture e trasporti a supporto degli stessi Giochi, a partire dal completamento dell'A14, dal potenziamento della SS100 e dalla prosecuzione dei lavori sulla SS7ter. Allo stesso modo, tutto tace in merito al potenziamento della ferrovia Taranto-Potenza-Battipaglia e sulla possibile riapertura dell'aeroporto di Grottaglie; temi da sempre portati avanti dal M5S".
"L'On. Iaia smetta di inventarsi fantasmi contro cui condurre battaglie egoriferite e si assuma le responsabilità della politica che rappresenta: i cittadini sono stanchi dello scaricabarile e pretendono risposte a tutela dei loro diritti", conclude Turco.