BARI - “Da tempo chiediamo che ci siano linee guida univoche per quello che riguarda i sistemi di emergenza territoriale 118, in modo che ci sia una presa in carico omogenea del paziente in emergenza in tutte le province pugliesi. Linee di indirizzo che in Regioni come Toscana ed Emilia Romagna sono già realtà da anni. Oggi su questo e su una maggiore formazione per gli infermieri che operano sui mezzi del 118 abbiamo avuto rassicurazioni da parte dell’assessore Palese sulla volontà della Regione di procedere in questo senso. Ho chiesto in Commissione la convocazione da parte del Dipartimento di un tavolo di confronto con i direttori di centrale operativa 118 delle 6 province, gli Ordini provinciali degli infermieri, e la Società Italiana Infermieri Emergenza Territoriale, che oggi abbiamo nuovamente audito in commissione con il Coordinatore regionale Paolo Mariani, per definire in maniera organica le linee guida e i percorsi per la formazione. Sul territorio abbiamo mezzi avanzati, questo dovrebbe presupporre anche la somministrazione di farmaci salva vita ma se gli infermieri non hanno una formazione avanzata per poterli usare, di fatto ne viene bloccata l’operatività. Negli interventi del 118 è fondamentale la tempestività e aspettare altro mezzo in cui c’è personale medico autorizzato ad eseguire determinate procedure fa perdere minuti preziosi”. Lo dichiara il consigliere del M5S Marco Galante a margine dell’audizione in Commissione Sanità del responsabile regionale della SIIET.
“Oggi la SIIET in audizione - continua Galante - ha posto dei punti importanti, su cui serve il massimo impegno politico. C’è una norma addirittura del 1992 che prevede che il personale infermieristico professionale, nello svolgimento del servizio di emergenza, possa essere autorizzato a praticare iniezioni per via endovenosa e fleboclisi e manovre per salvaguardare le funzioni vitali, previste dai protocolli decisi dal medico responsabile del servizio. Una disposizione che da anni in Puglia non viene attuata, ad eccezione della provincia di Brindisi. ma migliorerebbe la tempestività delle cure, vista anche la carenza attuale di medici. Non è più pensabile che ci sia difformità nelle diverse province. Avere infermieri con una formazione avanzata sulle ambulanze e in tutte le strutture ridurrebbe i costi perché diminuirebbero gli accessi inappropriati al pronto soccorso. Il potenziamento dell'assistenza territoriale, di cui parliamo ormai da anni, passa anche da questo”.