Giorgio Napolitano, un legame speciale con Bari


NICOLA ZUCCARO -
Intenso e speciale è stato il legame che ha unito Giorgio Napolitano con la città di Bari, dove viveva suo fratello Massimo, architetto di fama. Non fu un caso che il 29 ottobre 2013, in una delle sue 5 visite da Presidente della Repubblica, Napolitano scoprì la targa commemorativa posta all'ingresso del Palazzo Ex Enel in via Crisanzio, progettato da suo fratello Massimo con l'architetto Vittorio Chiaia. 

Dopo questa cerimonia raggiunse l'Ateneo per partecipare al Convegno "Cultura e Mezzogiorno". Ma la prima visita da Capo dello Stato risale al 14 settembre 2006 alla Fiera del Levante. All'interno della Sala Tridente, Napolitano conferì al Gonfalone del Comune di Bari la medaglia d'oro al merito civile per la difesa del Porto e per la liberazione della Città dall'assalto dell'esercito nazista, avvenute il 9 settembre 1943. 

Tre anni dopo, il 1 marzo 2009, Napolitano giunse a Bari per consegnare al presidente russo Dmitri Medvedev le chiavi della chiesa russa e ortodossa di San Nicola che il precedente governo italiano e l'Amministrazione comunale del capoluogo pugliese avevano deciso di restituire al Patriarcato di Mosca. All'uscita dalla Chiesa Russa, Napolitano fu salutato calorosamente dalla cittadinanza che lo attese dietro le transenne, posizionate lungo Corso Benedetto Croce. 

Il 15 gennaio 2010 la sua terza presenza fu al teatro Petruzzelli per la cerimonia di intitolazione dell'Università di Bari ad Aldo Moro e per l'apertura dell'Anno Accademico dell'Ateneo barese. Il 4 novembre 2011, in occasione delle celebrazioni dei 150 anni dell'Unità d'Italia, Giorgio Napolitano fu al Sacrario dei Caduti d'Oltremare di Bari per la solenne ricorrenza del Giorno dell'Unità Nazionale e della Giornata delle Forze Armate. 

Prima della sua elezione alla Presidenza della Repubblica, Giorgio Napolitano giunse altre volte a Bari per partecipare ai comizi elettorali del Partito Comunista Italiano e, successivamente allo scioglimento dello stesso soggetto politico, per presenziare in qualità di Ministro dell'Interno del Governo Prodi dal 1996 al 1998, alle riunioni dei Comitati Provinciali per l'Ordine e la Sicurezza Pubblica convocate dal Prefetto della Provincia di Bari.

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