Letteratura, mon amour: le passioni di una prof. condivise con gli allievi
FRANCESCO GRECO - “Ma nondimen, rimossa ogni menzogna, / titta tua
vision fa manifesta; / e lascia pur grattar dov’è la
rogna”, (Dante).
Se insegnare è una mission e il prof. Keating (Robin Williams, Oscar come migliore attore per “L’attimo fuggente”, 1989) si trasfigura in un paradigma, accade che nella scuola burocratizzata, dei crediti e di debiti, una prof. riesca a emozionare i cuori e folgorare le menti dei suoi studenti parlando di Dante, Leopardi e Verga, nonostante i cellulari sempre caldi e le chat attive h24, oltre ai selfie seriali.
La scuola forma i cittadini e le classi dirigenti di domani. E quindi, grande responsabilità di chi ci lavora: buona scuola, buona società dovrebbe essere il sillogismo. Dovrebbe.
Si può intendere il proprio ruolo in senso minimalista, per avere una pensione, o darsi con passione ai propri studenti. La scelta è soggettiva. La prof. G. Patrizia Morciano, laurea in Lettere Classiche, è docente di Italiano e Latino al Liceo “Vanini” di Casarano (Lecce).
Le sue lezioni appassionate (contaminate dalla modernità: da Guccini ai Nomadi, per citare solo alcuni nomi) ora sono diventate un libro, titolo: “La mia Letteratura Italiana”, Editore La Bussola, Roma 2023, pp. 144, euro 14.
E’ una ricca gallery degli autori più amati (10) riletti in modo dialetticamente personale, decodificati attraverso la propria sensibilità, con le interfacce, gli aneddoti che umanizzano i “monumenti” della Letteratura, oggi che tutti si pensano poeti e narratori, mente quelli antologizzati dalla prof. al contrario hanno dosato le loro performance.
La selezione non è stata dettata tanto da un gusto estetico (pur sottinteso), quanto dalla straordinaria attualità dell’opera, che non ha subìto il logorio del tempo né relativismi di sorta e interagisce in senso escatologico con il mondo d’oggi e la sua ispida complessità.
Leopardi (esprime gli assilli esistenziali anche di noi moderni...) e Verga (più che di conservatorismo si dovrebbe parlare di un pessimismo estremo circa la possibilità di cambiare la realtà...) sono le sue passioni.
Accanto a Petrarca (Mio ben non cape in intelletto umano: / te solo aspetto, e quel che tanto amasti / e là giuso è rimasto, il mio bel velo), Boccaccio (Il perdurare della cattività avignonese con tutto il degrado morale... aveva mostrato tutte le assurdità universalistiche della Chiesa...), Tasso (un’opera nata per esaltare la guerra santa... finisce per farne sentire tutta l’assurdità), Foscolo (quel mare, quelle isole greche, quelle acque, restano impressi in modo indelebile nella mente...), D’Annunzio (un raffinatissimo scrittore che manipola la parola con un’attenzione straordinaria ai suoi effetti fonici e ritmici...), Svevo (La feroce e disincantata ironia con cui colpisce quel mondo borghese a cui egli stesso appartiene), Pavese (testardo narratore realista).
Lasciamo al lettore il piacere di scoprire quali sono i brani “salvati” dalla prof. e fatti amare ai suoi allievi. Gioco di fine estate mentre le scuole riaprono i portoni.
Il libro sarà presentato il 10 settembre al CSPC (Centro Studi Poesia Contemporanea) Cosimo Russo di Gagliano del Capo. Interventi di Maria Antonietta Marra e Anna Ronga.
Se insegnare è una mission e il prof. Keating (Robin Williams, Oscar come migliore attore per “L’attimo fuggente”, 1989) si trasfigura in un paradigma, accade che nella scuola burocratizzata, dei crediti e di debiti, una prof. riesca a emozionare i cuori e folgorare le menti dei suoi studenti parlando di Dante, Leopardi e Verga, nonostante i cellulari sempre caldi e le chat attive h24, oltre ai selfie seriali.
La scuola forma i cittadini e le classi dirigenti di domani. E quindi, grande responsabilità di chi ci lavora: buona scuola, buona società dovrebbe essere il sillogismo. Dovrebbe.
Si può intendere il proprio ruolo in senso minimalista, per avere una pensione, o darsi con passione ai propri studenti. La scelta è soggettiva. La prof. G. Patrizia Morciano, laurea in Lettere Classiche, è docente di Italiano e Latino al Liceo “Vanini” di Casarano (Lecce).
Le sue lezioni appassionate (contaminate dalla modernità: da Guccini ai Nomadi, per citare solo alcuni nomi) ora sono diventate un libro, titolo: “La mia Letteratura Italiana”, Editore La Bussola, Roma 2023, pp. 144, euro 14.
E’ una ricca gallery degli autori più amati (10) riletti in modo dialetticamente personale, decodificati attraverso la propria sensibilità, con le interfacce, gli aneddoti che umanizzano i “monumenti” della Letteratura, oggi che tutti si pensano poeti e narratori, mente quelli antologizzati dalla prof. al contrario hanno dosato le loro performance.
La selezione non è stata dettata tanto da un gusto estetico (pur sottinteso), quanto dalla straordinaria attualità dell’opera, che non ha subìto il logorio del tempo né relativismi di sorta e interagisce in senso escatologico con il mondo d’oggi e la sua ispida complessità.
Leopardi (esprime gli assilli esistenziali anche di noi moderni...) e Verga (più che di conservatorismo si dovrebbe parlare di un pessimismo estremo circa la possibilità di cambiare la realtà...) sono le sue passioni.
Accanto a Petrarca (Mio ben non cape in intelletto umano: / te solo aspetto, e quel che tanto amasti / e là giuso è rimasto, il mio bel velo), Boccaccio (Il perdurare della cattività avignonese con tutto il degrado morale... aveva mostrato tutte le assurdità universalistiche della Chiesa...), Tasso (un’opera nata per esaltare la guerra santa... finisce per farne sentire tutta l’assurdità), Foscolo (quel mare, quelle isole greche, quelle acque, restano impressi in modo indelebile nella mente...), D’Annunzio (un raffinatissimo scrittore che manipola la parola con un’attenzione straordinaria ai suoi effetti fonici e ritmici...), Svevo (La feroce e disincantata ironia con cui colpisce quel mondo borghese a cui egli stesso appartiene), Pavese (testardo narratore realista).
Lasciamo al lettore il piacere di scoprire quali sono i brani “salvati” dalla prof. e fatti amare ai suoi allievi. Gioco di fine estate mentre le scuole riaprono i portoni.
Il libro sarà presentato il 10 settembre al CSPC (Centro Studi Poesia Contemporanea) Cosimo Russo di Gagliano del Capo. Interventi di Maria Antonietta Marra e Anna Ronga.