L’ignoranza e i proverbi


VITTORIO POLITO
- L’ignorante è colui che non conosce una determinata materia, che non sa o sa male ciò che dovrebbe sapere o che non ha nessuna istruzione e cultura. L’ignorante è colui che vive senza essere tormentato da problemi che il sapere porta con sé. Ignorante è anche colui a cui manca l’educazione.

Ignorare significa non sapere, non conoscere o fingere di non sapere, di non vedere, di non aver sentito. Insomma fa lo gnorri. Ma attenti che c’è anche il sapere “obbligatorio”, cioè la conoscenza della legge che non è consentito ignorare.

Spesso l’ignoranza è portata da una parte come giustificazione alla trasgressione, e dall’altra alla inconsapevolezza delle proprie lacune che rende sicuri e liberi.

Molti commettono volutamente errori giustificandosi con la loro ignoranza. L’ignoranza è considerata l’ottavo sacramento e si aggiunge, per paradosso, al loro numero che notoriamente è sette, poiché anch’essa fornisce perdono, clemenza e giustificazione.

Ed ora passiamo ai proverbi.

L’ignoranza non sta nel numero dei peccati. Ovvero non è considerata un peccato e anche se in certi casi non scusa, propizia la comprensione e la clemenza.

San Nonlosapevo lo pregano tutti. Molti quando commettono qualche colpa, si raccomandano a questo fantastico santo per giustificarsi.

L’ignoranza è un diritto. Molti si fanno vanto di essere privi di conoscenza e che non fanno nulla per uscire da tale condizione vergognosa. Molti confondono l’indulgenza e la comprensione, doverose verso chi è privo di cultura e di educazione come un diritto per chiunque di essere tale.

L’ignoranza non scusa. Principio secondo il quale non si può addurre la mancanza di conoscenza come scusa del proprio comportamento. Questo vale soprattutto per quanto riguarda la legge che in latino recita ‘Ignorantia non excusat’ (molto nota in ambito legale).

L’ignoranza è profonda come il sapere. Come non ci sono limiti alla sapienza così non ce ne sono all’ignoranza.

L’ignoranza è madre dell’arroganza. La superficialità di giudizio, la non conoscenza delle cose e dei propri limiti porta alla presunzione e alla superbia.

Chi va a letto con l’ignoranza fa un buon sonno. Chi vive ignorante dorme senza preoccupazioni non si cura di nulla e più che vivere vegeta e gode dei benefici di una vita istintiva.

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