BARI - Il consigliere del M5S, Marco Galante, ha sottolineato l'importanza di avere linee guida univoche per il sistema di emergenza territoriale 118 in Puglia, al fine di garantire una presa in carico omogenea dei pazienti in emergenza in tutte le province della regione. Questa richiesta è stata avanzata considerando l'esperienza positiva di regioni come la Toscana e l'Emilia Romagna, dove linee guida chiare sono già state implementate da anni.
Galante ha anche evidenziato la necessità di maggior formazione per gli infermieri che operano sui mezzi del 118. Durante una recente audizione in Commissione Sanità, l'assessore regionale alla Sanità, Alessandro Palese, ha rassicurato sull'interesse della Regione a procedere in questa direzione.
Il consigliere del M5S ha chiesto la convocazione di un tavolo di confronto che coinvolga i direttori di centrale operativa 118 delle 6 province, gli Ordini provinciali degli infermieri, e la Società Italiana Infermieri Emergenza Territoriale (SIIET) per definire in modo organico le linee guida e i percorsi di formazione.
In particolare, è stata sollevata la questione della formazione avanzata degli infermieri, che dovrebbe consentire loro di somministrare farmaci salvavita. Questa formazione avanzata è fondamentale per l'efficienza degli interventi del 118, considerando l'importanza della tempestività nelle cure. L'attesa di un altro mezzo con personale medico autorizzato può comportare la perdita di minuti preziosi.
Galante ha anche menzionato una norma del 1992 che autorizza il personale infermieristico professionale a praticare iniezioni endovenose, fleboclisi e manovre per salvaguardare le funzioni vitali, previste dai protocolli medici. Tuttavia, questa disposizione non è stata attuata in Puglia, ad eccezione della provincia di Brindisi.
L'obiettivo di queste iniziative è migliorare l'assistenza territoriale, riducendo gli accessi inappropriati al pronto soccorso e garantendo un servizio più efficiente per i pazienti in emergenza.
Galante ha anche evidenziato la necessità di maggior formazione per gli infermieri che operano sui mezzi del 118. Durante una recente audizione in Commissione Sanità, l'assessore regionale alla Sanità, Alessandro Palese, ha rassicurato sull'interesse della Regione a procedere in questa direzione.
Il consigliere del M5S ha chiesto la convocazione di un tavolo di confronto che coinvolga i direttori di centrale operativa 118 delle 6 province, gli Ordini provinciali degli infermieri, e la Società Italiana Infermieri Emergenza Territoriale (SIIET) per definire in modo organico le linee guida e i percorsi di formazione.
In particolare, è stata sollevata la questione della formazione avanzata degli infermieri, che dovrebbe consentire loro di somministrare farmaci salvavita. Questa formazione avanzata è fondamentale per l'efficienza degli interventi del 118, considerando l'importanza della tempestività nelle cure. L'attesa di un altro mezzo con personale medico autorizzato può comportare la perdita di minuti preziosi.
Galante ha anche menzionato una norma del 1992 che autorizza il personale infermieristico professionale a praticare iniezioni endovenose, fleboclisi e manovre per salvaguardare le funzioni vitali, previste dai protocolli medici. Tuttavia, questa disposizione non è stata attuata in Puglia, ad eccezione della provincia di Brindisi.
L'obiettivo di queste iniziative è migliorare l'assistenza territoriale, riducendo gli accessi inappropriati al pronto soccorso e garantendo un servizio più efficiente per i pazienti in emergenza.