BARLETTA - Il matrimonio, per la maggior parte delle bambine, è un sogno da realizzare. Ma ancora oggi, in Bangladesh,
Brasile, Etiopia, India e Nigeria, Kenya, Ruanda, Pakistan e in molti altri Paesi, può diventare il peggiore degli
incubi. Nel Sud del mondo, si stima che ogni giorno 33mila bambine siano costrette a contrarre un
matrimonio precoce e forzato.
Le chiamano ‘spose bambine’: bambine obbligate a un matrimonio con uomini più grandi di loro, che rischiano letteralmente la vita per via delle gravidanze precoci, e che, ogni giorno, vedono negati i propri diritti all’infanzia, a un’educazione, a una vita senza violenza.
Quella delle ‘spose-bambine’ è una realtà che purtroppo è ancora diffusa nel mondo ed è presente anche in Italia anche se sommersa, poco monitorata e ancora pressoché ignorata tranne quando sfocia in casi di cronaca.
L’associazione Centro Studi Barletta in Rosa- APS, venerdì 8 settembre presso la Sala della Comunità Sant’Antonio, ha promosso una serata dedicata al tema dei “matrimoni forzati” attraverso la presentazione dell’ultimo libro della scrittrice Paola Colarossi dal titolo “ Ti Prometto il Mare”, un romanzo che racconta storie di donne: alcune vittime, alcune eroine a metà tra fantasia e realtà la narrazione del loro vissuto. “Ti prometto il mare” è un racconto nel racconto, così lo ha definito Paola Colarossi, in cui a fare da sfondo alla narrazione a tratti drammatica delle vicende delle protagoniste c’è la promessa del mare, di una vita felice e principesca. Di un amore da favola.
E’ affidata proprio ad una fiaba l’introduzione del romanzo che “narra – come ha dichiarato l‘autrice--la storia del flusso della Vita che si ripete ininterrotto, proiettandosi in protagonisti legati uno all’altro da destini incrociati, da storie condivise”.
Nella prima parte, quasi un antefatto al racconto finale, si intrecciano le storie di tre tra le sette protagoniste del libro: Bambina, una piccola sposa di appena dodici anni, Fiordiloto, la giovane serva che la accudisce e Capellidargento, la saggia e amorevole cuoca del palazzo in cui, tutte e tre, vivono.
I personaggi che intervengono nella seconda parte descrivono la realtà apparentemente evoluta in cui siamo immersi. Ma che rivela nelle giovani generazioni tutte le sue falle: dal fascino dell’edonismo sfrenato, passando per la manipolazione delle menti dei più giovani e fragili attraverso i media, fino ad arrivare alle pressioni sociali a cui quotidianamente i nostri ragazzi sono esposti attraverso un vivere senza accorgersi. Senza “esserci”. Menti troppo impegnate verso l’esterno, “abbandonate a se stesse, lasciate sole” - così come ha fatto notare Paola Colarossi- menti che hanno bisogno di riflettere sul proprio agire per non finire, così come è accaduto alle protagoniste di “Ti Prometto il Mare”, prigioniere in mani altrui e vivere un’esistenza “di seconda mano”.
Centrale, dunque, il tema della maternità a cui è correlata la grande responsabilità di essere genitori, in particolare delle madri, nel sostenere, proteggere, rivendicare la Vita dei propri figli per renderli davvero liberi e consapevoli del proprio tempo.
Questo libro rappresenta- ha aggiunto Paola Colarossi- un inno alla speranza, a non arrendersi dinanzi alle avversità che fanno parte del ciclo della vita. Alle prove più dure.
Le protagoniste della seconda parte del racconto non si sono arrese; hanno lottato contro il dolore e la perdita, contro i pregiudizi, contro ogni sorta di ostacolo, insegnando a ciascuno di noi che la vita non va intesa come una serie di vicende a cui è impossibile sfuggire; al contrario, è l’atteggiamento con cui affrontiamo le difficoltà e le prove più ardue che si presentano nel corso della nostra esistenza ad avere il potere di trasformare anche un’ apparente sconfitta in una vittoria.
“Affinchè questo progetto di vita possa compiersi – ha sottolineato l’avvocato Tiziana Cecere, Presidente dell’Associazione “Fermiconlemani”- si richiede un percorso di solidarietà, di comunanza di intenti, di sostegno da parte di una rete promulgatrice di conoscenza, portatrice di valori quali il rispetto del sé e dell’altro, generatrice di legami solidali e di sostegno, che si rivelano imprescindibili per la concretizzazione di tali obiettivi e la loro realizzazione”.
Presenti in rappresentanza del sindaco Cosimo Cannito e dell’amministrazione comunale: gli assessori alle Pari opportunità Anna Maria Scommegna e allo Sport Marcello Degennaro.
Ospite della serata: Grazia Maria Lops, autrice del libro "Parto col cuore".
Maria Grazia Vitobello ha dialogato con la scrittrice e moderato l’incontro. (P.Corvasce)
Le chiamano ‘spose bambine’: bambine obbligate a un matrimonio con uomini più grandi di loro, che rischiano letteralmente la vita per via delle gravidanze precoci, e che, ogni giorno, vedono negati i propri diritti all’infanzia, a un’educazione, a una vita senza violenza.
Quella delle ‘spose-bambine’ è una realtà che purtroppo è ancora diffusa nel mondo ed è presente anche in Italia anche se sommersa, poco monitorata e ancora pressoché ignorata tranne quando sfocia in casi di cronaca.
L’associazione Centro Studi Barletta in Rosa- APS, venerdì 8 settembre presso la Sala della Comunità Sant’Antonio, ha promosso una serata dedicata al tema dei “matrimoni forzati” attraverso la presentazione dell’ultimo libro della scrittrice Paola Colarossi dal titolo “ Ti Prometto il Mare”, un romanzo che racconta storie di donne: alcune vittime, alcune eroine a metà tra fantasia e realtà la narrazione del loro vissuto. “Ti prometto il mare” è un racconto nel racconto, così lo ha definito Paola Colarossi, in cui a fare da sfondo alla narrazione a tratti drammatica delle vicende delle protagoniste c’è la promessa del mare, di una vita felice e principesca. Di un amore da favola.
E’ affidata proprio ad una fiaba l’introduzione del romanzo che “narra – come ha dichiarato l‘autrice--la storia del flusso della Vita che si ripete ininterrotto, proiettandosi in protagonisti legati uno all’altro da destini incrociati, da storie condivise”.
Nella prima parte, quasi un antefatto al racconto finale, si intrecciano le storie di tre tra le sette protagoniste del libro: Bambina, una piccola sposa di appena dodici anni, Fiordiloto, la giovane serva che la accudisce e Capellidargento, la saggia e amorevole cuoca del palazzo in cui, tutte e tre, vivono.
I personaggi che intervengono nella seconda parte descrivono la realtà apparentemente evoluta in cui siamo immersi. Ma che rivela nelle giovani generazioni tutte le sue falle: dal fascino dell’edonismo sfrenato, passando per la manipolazione delle menti dei più giovani e fragili attraverso i media, fino ad arrivare alle pressioni sociali a cui quotidianamente i nostri ragazzi sono esposti attraverso un vivere senza accorgersi. Senza “esserci”. Menti troppo impegnate verso l’esterno, “abbandonate a se stesse, lasciate sole” - così come ha fatto notare Paola Colarossi- menti che hanno bisogno di riflettere sul proprio agire per non finire, così come è accaduto alle protagoniste di “Ti Prometto il Mare”, prigioniere in mani altrui e vivere un’esistenza “di seconda mano”.
Centrale, dunque, il tema della maternità a cui è correlata la grande responsabilità di essere genitori, in particolare delle madri, nel sostenere, proteggere, rivendicare la Vita dei propri figli per renderli davvero liberi e consapevoli del proprio tempo.
Questo libro rappresenta- ha aggiunto Paola Colarossi- un inno alla speranza, a non arrendersi dinanzi alle avversità che fanno parte del ciclo della vita. Alle prove più dure.
Le protagoniste della seconda parte del racconto non si sono arrese; hanno lottato contro il dolore e la perdita, contro i pregiudizi, contro ogni sorta di ostacolo, insegnando a ciascuno di noi che la vita non va intesa come una serie di vicende a cui è impossibile sfuggire; al contrario, è l’atteggiamento con cui affrontiamo le difficoltà e le prove più ardue che si presentano nel corso della nostra esistenza ad avere il potere di trasformare anche un’ apparente sconfitta in una vittoria.
“Affinchè questo progetto di vita possa compiersi – ha sottolineato l’avvocato Tiziana Cecere, Presidente dell’Associazione “Fermiconlemani”- si richiede un percorso di solidarietà, di comunanza di intenti, di sostegno da parte di una rete promulgatrice di conoscenza, portatrice di valori quali il rispetto del sé e dell’altro, generatrice di legami solidali e di sostegno, che si rivelano imprescindibili per la concretizzazione di tali obiettivi e la loro realizzazione”.
Presenti in rappresentanza del sindaco Cosimo Cannito e dell’amministrazione comunale: gli assessori alle Pari opportunità Anna Maria Scommegna e allo Sport Marcello Degennaro.
Ospite della serata: Grazia Maria Lops, autrice del libro "Parto col cuore".
Maria Grazia Vitobello ha dialogato con la scrittrice e moderato l’incontro. (P.Corvasce)