Successo nell'asportazione di un tumore al pancreas su un paziente con trapianto di fegato
CASTELLANA GROTTE - In un eccezionale risultato medico, un tumore al pancreas è stato rimosso con successo da un paziente con un precedente trapianto di fegato. L'intervento chirurgico di pancreasectomia subtotale, di straordinaria complessità, è stato eseguito giovedì scorso, il 31 agosto, presso l'Istituto Nazionale di Gastroenterologia "S. De Bellis" di Castellana Grotte, dall'equipe guidata dal dottor Leonardo Vincenti, direttore del dipartimento di scienze chirurgiche.
Il paziente, un uomo di 69 anni originario della Puglia, aveva subito un trapianto di fegato 15 anni fa a Modena. Durante l'ultimo controllo, è stato scoperto un tumore al pancreas. Sono stati i sanitari di Modena a indicare l'Irccs "De Bellis" come il centro di riferimento adeguato per trattare questo caso altamente complesso. Solo nove casi di pazienti sottoposti a trapianto di fegato e successivamente a intervento per tumore al pancreas sono stati pubblicati dalle due istituzioni trapiantologiche più prestigiose degli Stati Uniti, e non tutti hanno avuto esito positivo.
In questo caso, per rimuovere completamente la neoplasia, è stato necessario asportare tre quarti del pancreas. Attualmente, il paziente è in osservazione ed è in condizioni stabili.
Il dottor Vincenti ha sottolineato la straordinaria difficoltà tecnica di questo intervento, dato che un paziente con trapianto di fegato ha una anatomia completamente alterata a causa della ricostruzione delle arterie e delle vene del fegato che passano attraverso il pancreas. Qualsiasi danno anche millimetrico potrebbe interrompere il flusso di sangue al fegato e mettere a rischio la vita del paziente.
L'attività chirurgica presso l'Istituto "De Bellis" non si è fermata nemmeno durante il mese di agosto. Sono stati eseguiti ben 92 interventi per l'asportazione di tumori, tra cui quelli all'esofago, al colon, al retto, al pancreas, al fegato, gastrectomie, resezioni della via biliare principale, resezioni del tenue e nefrectomie. Più della metà di questi interventi sono stati eseguiti con un approccio mininvasivo.
Nei primi otto mesi dell'anno, presso l'Istituto "De Bellis," sono stati eseguiti circa 750 interventi, principalmente di chirurgia maggiore, stabilendo un record nazionale. Il dottor Vincenti ha sottolineato che questo risultato è stato possibile grazie al sacrificio, all'impegno e al contributo di tutte le componenti dell'istituto, inclusi chirurghi, anestesisti, specialisti di gastroenterologia, radiologi, patologi, personale infermieristico e il supporto della direzione strategica.
Il paziente, un uomo di 69 anni originario della Puglia, aveva subito un trapianto di fegato 15 anni fa a Modena. Durante l'ultimo controllo, è stato scoperto un tumore al pancreas. Sono stati i sanitari di Modena a indicare l'Irccs "De Bellis" come il centro di riferimento adeguato per trattare questo caso altamente complesso. Solo nove casi di pazienti sottoposti a trapianto di fegato e successivamente a intervento per tumore al pancreas sono stati pubblicati dalle due istituzioni trapiantologiche più prestigiose degli Stati Uniti, e non tutti hanno avuto esito positivo.
In questo caso, per rimuovere completamente la neoplasia, è stato necessario asportare tre quarti del pancreas. Attualmente, il paziente è in osservazione ed è in condizioni stabili.
Il dottor Vincenti ha sottolineato la straordinaria difficoltà tecnica di questo intervento, dato che un paziente con trapianto di fegato ha una anatomia completamente alterata a causa della ricostruzione delle arterie e delle vene del fegato che passano attraverso il pancreas. Qualsiasi danno anche millimetrico potrebbe interrompere il flusso di sangue al fegato e mettere a rischio la vita del paziente.
L'attività chirurgica presso l'Istituto "De Bellis" non si è fermata nemmeno durante il mese di agosto. Sono stati eseguiti ben 92 interventi per l'asportazione di tumori, tra cui quelli all'esofago, al colon, al retto, al pancreas, al fegato, gastrectomie, resezioni della via biliare principale, resezioni del tenue e nefrectomie. Più della metà di questi interventi sono stati eseguiti con un approccio mininvasivo.
Nei primi otto mesi dell'anno, presso l'Istituto "De Bellis," sono stati eseguiti circa 750 interventi, principalmente di chirurgia maggiore, stabilendo un record nazionale. Il dottor Vincenti ha sottolineato che questo risultato è stato possibile grazie al sacrificio, all'impegno e al contributo di tutte le componenti dell'istituto, inclusi chirurghi, anestesisti, specialisti di gastroenterologia, radiologi, patologi, personale infermieristico e il supporto della direzione strategica.