Tra storia locale e teatro: l’Assedio degli Ungheresi a Corato

ARMANDO NARDULLI - Ogni storia è sempre storia contemporanea, scriveva il filosofo Benedetto Croce, erigendo un ponte tra Ottocento e Novecento.

La storia è storia contemporanea, fasti antichi che illuminano e diradano il tempo presente. Nel secolo scorso, il mestiere dello storico era caratterizzato dal raccontare la storia dei grandi eventi nazionali: storia di casate, papato e nobiltà. La sfida dell’oggi è raccontare il presente dando luce e linfa a ciò che ha caratterizzato la storia locale. Raccontare dettagli, colori e costumi: il dietro le quinte della Storia nazionale.

È l’Esprit de la francese Nouvelle Histoire: una metodologia della ricerca e manifesto degli storici, secondo i quali l’orizzonte da indagare vada ampliato: non in maniera verticale, ma in maniera orizzontale: non guardare verso l’alto, ma di fronte a sé. Raccontare la storia, attraverso volti, sentimenti, costumi; ed è questa la mira dell’evento di cui lo scrivente vi racconta: la rappresentazione teatrale dell’Assedio degli Ungheresi a Corato.

Alto medioevo, anno 1349: la penisola italica non è più un posto sicuro. L’ordine armonioso e le vestigia della Repubblica romana, sopravvivono nei racconti orali e nelle tracce monumentali. La tradizione scritta è conservata dalla Chiesa: patrimonio ed ostaggio; la società è società feudale: è l’epoca dell’incastellamento, i ritmi della vita e della morte si svolgono tra le quattro mura sicure delle fortezze di pietra.

L’anno 1349 è l’anno del Terrore magiaro: il popolo ungherese devasta con la forza di un fiume carsico, l’intera Terra di Bari. Resistere è vano, i barbari hanno la meglio.

A Corato la storia imbocca un’altra direzione. L’assedio ungherese è coraggiosamente respinto. Nostalgia della Repubblica romana o presentimento del risorgimentale desiderio nazionale? Non ci è dato saperlo: perchè la Storia è il racconto dell’incompiuto ed è per questo che la amiamo, scriviamo, raccontiamo.

Il 17 Settembre, a Corato, un folto gruppo di attori biscegliesi saranno diretti da Gianluigi Belsito per un nuovo corteo storico: sarà il terzo appuntamento in cui verrà rievocato l’Assedio degli Ungheresi del 1349, che vide portare in trionfo l’eroe locale Andrea Patrono, capostipite della famiglia dei Patroni Griffi. L’organizzazione è a cura dell’associazione Agorà 2.0, l’appuntamento è alle 19.30 in Piazza Cesare Battisti.

Introdurrà il regista Gianluigi Belsito, curatore della drammaturgia dell’evento; un mercatino d’epoca sarà il prologo della manifestazione teatrale, che partirà da Palazzo di Città. La compagnia Teatro del Viaggio vedrà in scena Girolamo Spagnoletti, Carmela Ricchiuti, Pasqua Di Reda, Giovanna Capurso, Dalila Arcieri, Anna Marino Squeo, Laura Amoruso, Mariella Pasquale, Giusy La Luce, Pia Ferrante. Nel ruolo dell’eroe locale Andrea Patrono, andrà in scena Luigi Bombini, mentre il Notaio Domenico Da Gravina, fonte storica dell’accaduto, è interpretato da Gianluigi Belsito.

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