Arrestata giovane pugliese in Kazakistan: accuse di traffico internazionale di droga e violenza


Amina Milo Kalelkyzy, una giovane pugliese di 18 anni di origini kazake, è stata arrestata in Kazakistan il 11 luglio con l'accusa di traffico internazionale di droga. La ragazza si trovava in Kazakistan con sua madre per visitare dei parenti quando è stata fermata a fine giugno in compagnia di un coetaneo del luogo. 

Il giovane con cui era stata avrebbe avuto stupefacenti con sé, ma Amina afferma di non esserne a conoscenza. È stata portata in un appartamento privato da cui un agente ha chiamato sua madre, chiedendo un riscatto di 60.000 euro per il rilascio della ragazza. Grazie all'intervento dell'ambasciata italiana, Amina è stata liberata, ma sostiene di essere stata maltrattata e picchiata durante la sua detenzione. 

Alcuni poliziotti sono attualmente indagati per le presunte torture subite dalla giovane. Successivamente, l'11 luglio, Amina è stata nuovamente convocata dalla polizia e costretta a firmare documenti in kazako, una lingua sconosciuta a lei, e ora è detenuta con l'accusa di traffico internazionale di droga. La storia di Amina è arrivata all'attenzione del ministro degli Esteri, Antonio Tajani.

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