ph Michele Dimastrochicco |
Un punto ciascuno e vetta che ora dista solo 4 punti, ma soprattutto terzo risultato utile consecutivo per i biancorossi di mister Ciro Ginestra che ad onor del vero la partita hanno provato anche a vincerla nella seconda parte di gara.
La novità nell’oramai consolidato 4-3-3 di mister Ginestra è Sante Russo punta centrale – coadiuvato da Schelotto e Marilungo - esperimento che male non va, il 23 biancorosso infatti mette a referto una traversa nel primo tempo e dai suoi piedi arrivano ben tre occasioni nitide che potevano avere maggiori fortune. Per il resto in difesa la coppia De Marino/Silvestri – con Sepe e Rizzo sulle fasce laterali - quindi Cafagna e Padovano ad affiancare Mauro Marconato nel centrocampo a tre.
Dicevamo di un Barletta che nonostante i propri limiti la partita prova a portarla a casa, nonostante nella fase offensiva biancorossa ci sono due zavorre, la prima si chiama Guido Marilungo – nel primo tempo un suo disimpegno ha rischiato l’innesco di un contropiede che poteva mettere in serie difficoltà la sua squadra – fino ad oggi si è visto poco del giocatore di esperienza che doveva dare il giusto apporto in un campionato come quello di serie D, ma soprattutto si è visto poco il senso della sua presenza in questa squadra, mentre l’altra dote dolente si chiama Ezequiel Schelotto…nei pezzi precedenti non abbiamo mancato di celebrarlo, lo abbiamo fatto dinanzi alle sue lacrime contro il Santa Maria Cilento e dinanzi a quel rigore contro il Bitonto dove in fondo la stagione biancorossa ha avuto la sua svolta, ma avere “El Galgo” per 90 minuti in campo significa giocare in maniera palese con un giocatore in meno.
Per 90 minuti la squadra non smette mai di cercarlo e tutti ci si aspettano chissà cosa ma poi arriva il nulla, non riesce a saltare l’uomo, la palla o la perde o male che vada fatica anche solo a riceverla…fatica nelle ripartenze e spesso non è lucido negli appoggi… “El Galgo” non esiste più e a questo Barletta serve più come copertina, per i selfie con i tifosi, da lui ci si aspettava qualcosa di più che una controfigura di quello che è stato.
Però in campo c’è chi lotta e fa la differenza, lo fa nell’ombra ma ai molti non sfugge, una menzione speciale va al vero “Capitano” di questo Barletta, stiamo parlando di Antonio Cafagna, a dispetto dei suoi 21 anni, in questa prima parte di stagione sta dimostrando carisma e determinazione degno di un veterano. Lotta su ogni pallone a nei momenti di maggior difficoltà non ha mai tirato dietro la gamba.
Un’altra nota positiva si chiama Mauro Marconato, l’argentino nativo di Rosario è il faro del centrocampo, con un tocco risolve ogni situazione difficile a centrocampo, dà il là alla manovra, innesca azioni pericolose e tante altre ne disinnesca in fase difensiva…
In difesa in questi 90 minuti meglio De Marino che Silvestri, il primo è sembrato più sicuro rispetto al secondo che in più di un’occasione ha rischiato giocate da cardiopalma, anche se rimane il faro della retroguardia di mister Ginestra. Poco supporto da parte dei due terzini Sepe e Rizzo da cui ci si aspetta maggior apporto nella manovra in fase offensiva.
Ad ogni modo un plauso a mister Ciro Ginestra che dopo Nardò ha avuto la lucidità di aggiustare la mira ad una squadra a cui bastava poco per andare allo sbando.
Un plauso soprattutto al popolo biancorosso che sugli spalti ha scritto un’ennesima bella pagina nella storia del tifo, e che si vinca o si perda tu Barletta sarai sempre bella.