Crisi in Medio Oriente: continuano i bombardamenti, appello del Papa alla pace
Il Medio Oriente rimane sconvolto dalla violenza mentre si registra l'ottava notte di bombardamenti su Gaza, ma anche al confine con il Libano e su Aleppo, in Siria. La situazione è ulteriormente complicata dalla difficile fuga dalla parte settentrionale dell'enclave e dall'attesa dell'annunciato avvio di un'operazione israeliana di terra in larga scala.
Secondo il ministero della Sanità dell'Autorità Nazionale Palestinese (Anp), il numero delle vittime nei raid israeliani dal 7 ottobre a Gaza e in Cisgiordania è salito a 2.384, mentre i feriti sono oltre 10.000. Questi numeri allarmanti riflettono la drammaticità della situazione e la grave crisi umanitaria in corso.
In mezzo a questo contesto di conflitto, il portavoce militare israeliano, Avichay Adraee, ha emesso un comunicato in cui informa gli abitanti di Gaza che, dalle 10:00 alle 13:00 (ora locale), Israele non colpirà l'itinerario che porta verso una zona sicura, per garantire la loro incolumità. Tuttavia, il rispetto di questi accordi rimane incerto, dato il prosieguo dei combattimenti. Crisi in Medio Oriente: Continuano i Bombardamenti e l'Appello del Papa alla Pace**
Gli Stati Uniti hanno aumentato la loro presenza militare nella regione schierando una seconda portaerei nel Mediterraneo orientale come "deterrenza contro azioni ostili a Israele". Il presidente statunitense, Joe Biden, ha ribadito la gravità della situazione, definendo l'azione di Hamas il "peggior massacro di ebrei dall'Olocausto", ma ha sottolineato che i palestinesi non dovrebbero essere equiparati all'organizzazione.
Nel mezzo della violenza in corso, il Papa Francesco ha rinnovato il suo appello alla pace. Durante l'Angelus, ha espresso profonda preoccupazione per ciò che sta accadendo in Israele e in Palestina, esortando al rispetto del diritto umanitario e alla creazione di corridoi umanitari per soccorrere la popolazione, in particolare a Gaza. Il Pontefice ha richiamato l'attenzione sulla sofferenza dei bambini, degli anziani, delle donne e di tutti i civili coinvolti nel conflitto.
La situazione in Medio Oriente rimane critica, con una crescente preoccupazione per le vittime innocenti e la necessità di un impegno internazionale per porre fine a questa crisi.
Secondo il ministero della Sanità dell'Autorità Nazionale Palestinese (Anp), il numero delle vittime nei raid israeliani dal 7 ottobre a Gaza e in Cisgiordania è salito a 2.384, mentre i feriti sono oltre 10.000. Questi numeri allarmanti riflettono la drammaticità della situazione e la grave crisi umanitaria in corso.
In mezzo a questo contesto di conflitto, il portavoce militare israeliano, Avichay Adraee, ha emesso un comunicato in cui informa gli abitanti di Gaza che, dalle 10:00 alle 13:00 (ora locale), Israele non colpirà l'itinerario che porta verso una zona sicura, per garantire la loro incolumità. Tuttavia, il rispetto di questi accordi rimane incerto, dato il prosieguo dei combattimenti. Crisi in Medio Oriente: Continuano i Bombardamenti e l'Appello del Papa alla Pace**
Gli Stati Uniti hanno aumentato la loro presenza militare nella regione schierando una seconda portaerei nel Mediterraneo orientale come "deterrenza contro azioni ostili a Israele". Il presidente statunitense, Joe Biden, ha ribadito la gravità della situazione, definendo l'azione di Hamas il "peggior massacro di ebrei dall'Olocausto", ma ha sottolineato che i palestinesi non dovrebbero essere equiparati all'organizzazione.
Nel mezzo della violenza in corso, il Papa Francesco ha rinnovato il suo appello alla pace. Durante l'Angelus, ha espresso profonda preoccupazione per ciò che sta accadendo in Israele e in Palestina, esortando al rispetto del diritto umanitario e alla creazione di corridoi umanitari per soccorrere la popolazione, in particolare a Gaza. Il Pontefice ha richiamato l'attenzione sulla sofferenza dei bambini, degli anziani, delle donne e di tutti i civili coinvolti nel conflitto.
La situazione in Medio Oriente rimane critica, con una crescente preoccupazione per le vittime innocenti e la necessità di un impegno internazionale per porre fine a questa crisi.