BARI - “Dopo gli intoppi burocratici superati con la sentenza definitiva del consiglio di Stato, a frenare il dragaggio di Barletta arrivano, purtroppo, problemi tecnici che rischiano di farci definanziare l'opera. Sono al lavoro affinchè questo non avvenga”. Così il presidente del gruppo Pd in consiglio regionale Filippo Caracciolo al termine dell'audizione in V commissione dell'autorità portuale del mare Adriatico meridionale da lui stesso richiesta.
“Ho richiesto questa audizione – spiega Caracciolo – per comprendere i motivi dei nuovi ritardi e far sapere ai cittadini di Barletta quando, finalmente, il fondale del porto potrà essere dragato. Secondo quanto emerso, i ritardi sarebbero dovuti alla lunga fase di collaudo cui è sottoposta la cassa di colmata che dovrebbe contenere i sedimenti contaminati delle operazioni di dragaggio da trasportare poi a Taranto. Per accorciare i tempi, già notevolmente allungati, l'autorità portuale in accordo con la ditta aggiudicataria starebbe valutando di cominciare dalla rimozione dei sedimenti non contaminati. Questa ipotesi sarà discussa venerdì 27 ottobre in un incontro nel quale si parlerà del nuovo cronoprogramma e dell'organizzazione dei lavori. Gli esiti di tale tavolo tecnico saranno poi valutati in una nuova seduta della V commissione già fissata per il giorno 20 novembre.
“Questi problemi di natura tecnica, che – sottolinea Caracciolo – si aggiungono a quelli burocratici, rischiano di portare al definanziamento di un'opera che la Regione Puglia ha sostenuto con 6 milioni di euro. Per questo motivo, a conclusione della seduta odierna ho incontrato l'assessore ai trasporti Maurodinoia ed il responsabile della programmazione dei fondi Fesr, il dott Pasquale Orlando, al fine di ragguagliargli dell'esito della commissione e per invitarli a fare tutto il possibile affinchè gli importi necessari alla conclusione di quest'opera possano essere finanziati nella nuova programmazione.
“Il mio impegno per garantire alla città questa opera fondamentale è costante. Ora però – conclude Caracciolo – serve la collaborazione di tutte le parti in causa. I cittadini di Barletta non possono più aspettare”.