BARI - “Complimenti per come avete organizzato questa edizione del Festival delle Regioni e delle Province Autonome. Anche l'edizione pugliese sarà molto collegata alle persone. Vorremmo rappresentare la diversità e anche l’unità. Perché è stato straordinario ascoltare tutti i presidenti di Regione parlare con una stessa voce, anche su temi come la sanità. Se riuscissimo a governare il Paese con l'unità e con l’onestà intellettuale con la quale la Conferenza delle Regioni affronta quotidianamente tutti gli argomenti, credo che faremmo prima e meglio”.
Lo ha affermato il presidente della Regione Puglia Michele Emiliano, vicepresidente della Conferenza delle Regioni e Province Autonome, durante il Festival delle Regioni, nel teatro Carignano di Torino, nel momento del passaggio di consegne tra il Piemonte, Regione organizzatrice dell’edizione 2023 del Festival, e la Puglia che organizzerà la terza edizione, nel 2024.
Presenti oggi il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni con i ministri Roberto Calderoli (Affari Regionali e Autonomie), Orazio Schillaci (Salute), Gilberto Pichetto Fratin (Energia), e in videocollegamento Giancarlo Giorgetti (Economia e Finanza), Francesco Lollobrigida (Sovranità alimentare e Foreste) e Adolfo Urso (Imprese e Made in Italy).
La giornata si è conclusa con una seduta straordinaria della Conferenza Stato-Regioni nella storica sede del Parlamento Subalpino.
“L’edizione pugliese – ha dichiarato Emiliano – sarà incentrata sul percorso storico di nascita della Repubblica, che vide Bari protagonista con il congresso dei Comitati di Liberazione Nazionale al teatro Piccinni; celebreremo l'idea stessa dell'Assemblea Costituente, nata proprio nelle discussioni che Benedetto Croce sviluppò durante quel congresso. Sarà un momento importante perché ricorderemo Radio Bari, la prima radio libera, dunque la celebrazione della stampa libera. Faremo anche riferimento alla Puglia Imperiale perché Federico II è stato un Puer Apuliae e fu protagonista di un momento della storia pugliese molto rilevante. Siamo grati al Piemonte per tutto quello che ha fatto”.
“Il discorso del Presidente Meloni – ha affermato Emiliano rispondendo alle domande dei giornalisti nel punto stampa finale – è stato in tono minore. Evidentemente il presidente non ha certezze su quella che sarà la disponibilità della legge di bilancio, nonostante una posizione unanime di tutte le Regioni ed anche del ministro Schillaci, sulla necessità di aumentare di almeno quattro miliardi il finanziamento del Fondo Sanitario Nazionale, portandolo al 7,5% del PIL. È una richiesta che viene da tutte le Regioni ma lei non ha potuto prendere impegni in tal senso”.
“Il presidente Meloni ha riepilogato il tentativo di rimettere in ordine tutte le fonti di finanziamento che devono tenere in piedi il rilancio economico della Repubblica, ma la verità è che da un anno non c'è distribuzione di finanziamenti di nessun tipo, né europei, né del Fondo di Sviluppo e Coesione. Persino le ZES, che stavano cominciando a funzionare, sono in frenata. Il risultato è un crollo del PIL e della produzione industriale che non viene sostenuta. Mi auguro che questa azione di riordino non ci faccia arrivare al giorno del matrimonio mentre siamo ancora mettendo in ordine i mobili: significa che se tutto questo danaro non venisse utilizzato in maniera compiuta e rapidamente, rischiamo un problema economico gigantesco. Lo abbiamo più volte detto al ministro Fitto. Ci rassicurano continuamente, ma i finanziamenti ancora non vengono distribuiti, ed è ancora tutto fermo”.
Presenti oggi il Presidente del Consiglio Giorgia Meloni con i ministri Roberto Calderoli (Affari Regionali e Autonomie), Orazio Schillaci (Salute), Gilberto Pichetto Fratin (Energia), e in videocollegamento Giancarlo Giorgetti (Economia e Finanza), Francesco Lollobrigida (Sovranità alimentare e Foreste) e Adolfo Urso (Imprese e Made in Italy).
La giornata si è conclusa con una seduta straordinaria della Conferenza Stato-Regioni nella storica sede del Parlamento Subalpino.
“L’edizione pugliese – ha dichiarato Emiliano – sarà incentrata sul percorso storico di nascita della Repubblica, che vide Bari protagonista con il congresso dei Comitati di Liberazione Nazionale al teatro Piccinni; celebreremo l'idea stessa dell'Assemblea Costituente, nata proprio nelle discussioni che Benedetto Croce sviluppò durante quel congresso. Sarà un momento importante perché ricorderemo Radio Bari, la prima radio libera, dunque la celebrazione della stampa libera. Faremo anche riferimento alla Puglia Imperiale perché Federico II è stato un Puer Apuliae e fu protagonista di un momento della storia pugliese molto rilevante. Siamo grati al Piemonte per tutto quello che ha fatto”.
“Il discorso del Presidente Meloni – ha affermato Emiliano rispondendo alle domande dei giornalisti nel punto stampa finale – è stato in tono minore. Evidentemente il presidente non ha certezze su quella che sarà la disponibilità della legge di bilancio, nonostante una posizione unanime di tutte le Regioni ed anche del ministro Schillaci, sulla necessità di aumentare di almeno quattro miliardi il finanziamento del Fondo Sanitario Nazionale, portandolo al 7,5% del PIL. È una richiesta che viene da tutte le Regioni ma lei non ha potuto prendere impegni in tal senso”.
“Il presidente Meloni ha riepilogato il tentativo di rimettere in ordine tutte le fonti di finanziamento che devono tenere in piedi il rilancio economico della Repubblica, ma la verità è che da un anno non c'è distribuzione di finanziamenti di nessun tipo, né europei, né del Fondo di Sviluppo e Coesione. Persino le ZES, che stavano cominciando a funzionare, sono in frenata. Il risultato è un crollo del PIL e della produzione industriale che non viene sostenuta. Mi auguro che questa azione di riordino non ci faccia arrivare al giorno del matrimonio mentre siamo ancora mettendo in ordine i mobili: significa che se tutto questo danaro non venisse utilizzato in maniera compiuta e rapidamente, rischiamo un problema economico gigantesco. Lo abbiamo più volte detto al ministro Fitto. Ci rassicurano continuamente, ma i finanziamenti ancora non vengono distribuiti, ed è ancora tutto fermo”.