Gaza: continuano i raid aerei israeliani, bombe anche sul Libano


La Striscia di Gaza è ancora teatro di incessanti raid aerei e incursioni israeliane, con una situazione che si aggrava di ora in ora. Non cessano neanche gli appelli a revocare l'ordine di evacuazione di oltre un milione di persone dalla città di Gaza verso sud, diffuso ieri da Israele. I media palestinesi hanno riferito di "molte vittime," lasciando intendere una possibile ulteriore escalation del conflitto.

In risposta agli attacchi israeliani, sono state bombardate anche postazioni degli Hezbollah in Libano. Nel mezzo di questa crescente tensione, Arabia Saudita e Kuwait hanno rifiutato "categoricamente" l'ordine di evacuare i civili dalla città di Gaza.

L'Onu ha esortato entrambe le parti in conflitto a rispettare le regole e a non usare i civili come scudi umani. Nel frattempo, prosegue la ricerca degli ostaggi nelle mani di Hamas.

Ieri, nel corso degli scontri con l'Esercito israeliano durante le manifestazioni in Cisgiordania, sono state uccise 14 persone. Tuttavia, il "venerdì della rabbia" indetto da Hamas ha provocato una serie di manifestazioni in tutto il mondo arabo e oltre. In Giordania, la tensione è altissima, mentre un arresto è stato effettuato a Riad.

Negli Stati Uniti, numerosi manifestanti filo-palestinesi si sono scontrati con quelli pro-Israele a Times Square, New York. Molte città in tutto il mondo hanno aumentato l'allerta per possibili attentati. La polizia di New York ha ribadito che non ci sono credibili minacce.

Tuttavia, la massima allerta è stata dichiarata in Francia, dove ieri un professore di francese è stato ucciso da una coltellata inflitta da un giovane ceceno. Questa mattina, a Roma, si è tenuta una nuova riunione del Comitato nazionale per l'ordine e la sicurezza pubblica al Viminale. Alle 14, il ministro dell'Interno, Matteo Piantedosi, presiederà una riunione del Comitato provinciale per l'ordine e la sicurezza a Firenze, mentre manifestazioni pro-Palestina sono annunciate per oggi in diverse città. La situazione rimane estremamente tesa, con molte nazioni che cercano di contenere il crescente disagio e di promuovere la pace nella regione.

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