Dopo il tragico incidente del pullman avvenuto a Mestre il 3 ottobre, mentre migliorano le condizioni di alcuni feriti ricoverati in ospedale, emergono ipotesi sulle cause dell'incidente e le possibili implicazioni legali per il vettore.
Una delle principali ipotesi sulle cause dell'incidente è un possibile malore dell'autista. Questa circostanza, se confermata, potrebbe rientrare nei casi "fortuiti" secondo il codice delle assicurazioni, escludendo la negligenza da parte del vettore. Di conseguenza, il vettore potrebbe non essere ritenuto responsabile e non sarebbe tenuto a pagare risarcimenti alle vittime.
Tuttavia, rimangono ancora molte domande senza risposta e sarà effettuata una perizia sul varco di servizio presente lungo il guardrail del viadotto. Sebbene questo varco fosse considerato "non illegale" in base alle leggi dell'epoca in cui fu costruito negli anni '60, era stato previsto l'eliminazione di tale passaggio nei lavori di rifacimento del guardrail già nel 2018.
In totale, sono stati contati 27 urti del bus durante l'incidente, con segni visibili a terra che indicano che l'urto con il guardrail è avvenuto almeno una ventina di metri prima del varco di servizio, vicino al quale il pullman è precipitato.
Attualmente, ci sono ancora 15 feriti ricoverati, di cui 9 in reparti ad alta intensità di cura (terapie intensive) e 5 nei reparti di chirurgia. Si segnala che uno dei pazienti tedeschi di 33 anni, inizialmente in condizioni critiche, ora è stabile ma la prognosi resta riservata.
Per quanto riguarda le vittime dell'incidente, il prefetto di Venezia Michele Di Bari ha assicurato che "i tempi per il rimpatrio saranno brevissimi", ma intanto emerge una discussione sulla sicurezza delle infrastrutture e la necessità di investire nella manutenzione e nel miglioramento delle infrastrutture stradali per evitare tragedie simili in futuro.