Medio Oriente in fiamme: Israele dichiara lo stato di guerra, tensioni in aumento


La situazione nel Medio Oriente ha raggiunto un punto critico, con Israele che ha dichiarato lo stato di guerra e inviato una colonna di carri armati verso Gaza. Il Primo Ministro israeliano, Benjamin Netanyahu, ha avvertito che la risposta del suo paese "cambierà il Medio Oriente", mentre il movimento Hamas ha respinto qualsiasi possibilità di negoziato.

Secondo quanto riportato dal Washington Post, gli Stati Uniti si attendono un'operazione via terra contro Hamas nella Striscia di Gaza nelle prossime 24-48 ore. Il ministro della Difesa israeliano, Yoav Gallant, ha ordinato "l'assedio completo" di Gaza, minacciando la sospensione di elettricità, cibo e benzina.

La situazione è estremamente tesa, con continui attacchi dell'aviazione israeliana sugli obiettivi di Hamas nella Striscia di Gaza e il lancio di razzi da parte di Hamas su città israeliane, compresa Ashkelon. Le sirene di allarme hanno suonato anche a Gerusalemme.

Il bilancio umano è tragico, con più di 800 morti israeliani, tra cui i 260 del recente massacro in un rave party, e oltre 500 morti palestinesi. Migliaia di persone sono state ferite e costrette a lasciare le proprie case.

In questo contesto di violenza, i miliziani di Hamas hanno dichiarato di avere 130 ostaggi, complicando ulteriormente la situazione. Il presidente degli Stati Uniti, Joe Biden, ha annunciato ulteriore sostegno militare ad Israele.

Inoltre, l'Iran è stato coinvolto nel dibattito internazionale, con il presidente iraniano Raisi che ha affermato il sostegno del suo paese alla legittima difesa del popolo palestinese. Il Wall Street Journal ha sostenuto che l'Iran avrebbe aiutato Hamas a pianificare l'attacco, ma Teheran ha respinto queste accuse, definendole un tentativo di coprire errori nell'intelligence israeliana.

La situazione rimane estremamente fluida e volatile, con la comunità internazionale che cerca di mediare per porre fine al conflitto. Nel frattempo, Israele ha anche attaccato postazioni di Hezbollah in Libano, complicando ulteriormente la situazione nella regione. La speranza è che si possa trovare una soluzione pacifica per porre fine a questa devastante escalation di violenza.

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