LIZZANO (TA) - "Sul progetto di un parco eolico a Lizzano avremmo apprezzato, da parte della Giunta regionale, una posizione netta e degli atti coerenti con la tutela del territorio. Invece, oggi si è tenuta l’audizione che ho richiesto in Commissione e devo dire, a malincuore, di aver assistito al solito all’attendismo e all’enunciazione di principi" ha dichiarato, in una nota stampa, il consigliere regionale di Forza Italia, Massimiliano Di Cuia.
"Noi faremo barricate e domani presenterò una mozione affinché si esprima il Consiglio regionale: non è possibile immaginare un 'ecomostro' in una zona a forte vocazione turistica e agricola, una delle aree di maggior pregio paesaggistico del litorale ionico. Il progetto prevede la realizzazione di 16 aerogeneratori, di cui undici della potenza unitaria di 7,2 MW e cinque della potenza unitaria di 4,2 MW, alti 150 metri e 82 metri e con un diametro rotorico pari a 172 metri e 136 metri. Un intervento fortemente impattante per un territorio dove, a ridosso della costa, insistono anche vigneti di uva pregiata, masserie di grande valore storico e culturale e numerose attività ricettive. La procedura autorizzativa, è bene ricordarlo, si conclude con un provvedimento della Regione e, dunque, noi avremmo voluto avere le idee chiare al termine delle audizioni di oggi. Non è andata così. Peraltro, il problema della localizzazione dell’impianto riguarda non solo Lizzano, ma anche altre località di pregio paesaggistico in Puglia che attendono risposte. Siamo tutti d’accordo sull’importanza di puntare sulle energie rinnovabili e siamo altrettanto consapevoli che il 'quanto' si debba produrre in ogni Regione sia stabilito dal governo nazionale. Ma le Regioni possono essere della partita e hanno il Piano Energetico Ambientale Regionale, per esempio, per avere un ruolo nel processo di governo del territorio. Uno strumento utilizzabile anche nelle more delle indicazioni ministeriali dei criteri da rispettare per la mappatura dei siti idonei: l’assessore Maraschio, però, preferisce attendere, ritenendo che il Piano non sia il provvedimento adatto al perseguimento del fine condiviso. Probabilmente, manca un po’ di coraggio e noi esperiremo ogni strada utile alla salvaguardia della nostra costa dalla bellezza straordinaria" ha dichiarato ancora Massimiliano Di Cuia.