Strage di Mestre: identificate le 21 vittime, guardrail sotto accusa

L'inchiesta aperta dalla Procura di Venezia sul tragico incidente che ha coinvolto un bus di turisti precipitato da un cavalcavia a Mestre sta considerando l'ipotesi di omicidio stradale plurimo. Le cause della tragedia restano ancora incerte, ma le due principali ipotesi al vaglio sono una manovra azzardata o un possibile malore dell'autista. Non si è verificato alcun contatto con un altro veicolo prima del dramma.

Tutte le 21 vittime sono state identificate. Tra di loro, si trovava un bambino di un anno e mezzo e una ragazzina di 11 anni. Secondo i dati della prefettura di Venezia, le vittime comprendono cittadini ucraini, romeni, tedeschi, portoghesi, un croato, un sudafricano e l'unico italiano, che era l'autista del bus, un trevigiano di 40 anni.

Riguardo ai feriti, sono stati identificati finora 13 dei 15 ricoverati negli ospedali, che comprendono cittadini ucraini, tedeschi, spagnoli, un croato e un francese. Gli ultimi due feriti sono ancora oggetto di accertamenti. Attualmente, dieci dei feriti si trovano in terapia intensiva.

Nonostante le indagini siano ancora in corso, due ipotesi principali sono state avanzate sulla causa dell'incidente: una manovra azzardata del bus e un possibile malore dell'autista che potrebbe non essere riuscito a controllare il mezzo. Il Procuratore Bruno Cherchi ha confermato che al momento non ci sono indagati, ma il guardrail, la zona di caduta del bus e il veicolo stesso sono stati posti sotto sequestro.

Sono state acquisite anche le registrazioni della "scatola nera" del veicolo, che saranno esaminate solo quando sarà chiaro che l'operazione non è irripetibile. Nel frattempo, l'inchiesta continua per fornire una comprensione completa delle circostanze dell'incidente.

Le indagini si concentrano anche sull'analisi di un video ripreso nei momenti dell'incidente da una telecamera puntata alla base della rampa che porta da Mestre a Venezia. Il video mostra il bus affiancare un altro veicolo, che sembra essere fermo al semaforo, prima di piegarsi e precipitare. Il Procuratore Cherchi ha chiarito che non ci sono segni di frenata o contatti con altri veicoli prima dell'incidente.

L'incidente è stato definito una "strage di giovani" dai soccorritori, ma al momento rimangono ancora molti interrogativi sulla dinamica esatta dell'incidente e sulle cause che lo hanno scatenato. Le indagini proseguiranno per cercare di fare chiarezza su questa tragedia devastante.

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto