LECCE - Nel carcere di Lecce, un toccante incontro ha portato un raggio di luce nella vita di un detenuto che, in un anno di detenzione, non aveva mai ricevuto una visita umana. La direttrice del carcere, Maria Teresa Susca, ha deciso di organizzare una visita molto speciale per lui: quella del suo amato cane, Zair.
Prima del suo arresto, l'uomo era un senzatetto e l'unico legame che aveva era con il suo fedele amico a quattro zampe, Zair. L'incontro tra il detenuto e il suo cane è avvenuto nei giorni scorsi ed è durato quasi due ore. La direttrice Maria Teresa Susca ha coordinato ogni fase dell'iter per permettere questo emozionante incontro, assicurandosi che si svolgesse in sicurezza in un'area verde all'interno del carcere.
L'emozione è stata palpabile sia per il detenuto che per il personale del carcere che si è dedicato con impegno affinché questo desiderio diventasse realtà. Maria Teresa Susca sottolinea che questa è stata una richiesta eccezionale e la prima del genere da quando è diventata direttrice del carcere di Lecce.
L'importanza di questo incontro va oltre la sua eccezionalità. Gli animali d'affezione possono avere un grande valore terapeutico e mitigatorio, specialmente per coloro che sono ristretti e soli. La direttrice del carcere non esclude la possibilità di organizzare un secondo incontro in futuro, riconoscendo il potenziale beneficio che questo tipo di momenti può offrire ai detenuti.
Prima del suo arresto, l'uomo era un senzatetto e l'unico legame che aveva era con il suo fedele amico a quattro zampe, Zair. L'incontro tra il detenuto e il suo cane è avvenuto nei giorni scorsi ed è durato quasi due ore. La direttrice Maria Teresa Susca ha coordinato ogni fase dell'iter per permettere questo emozionante incontro, assicurandosi che si svolgesse in sicurezza in un'area verde all'interno del carcere.
L'emozione è stata palpabile sia per il detenuto che per il personale del carcere che si è dedicato con impegno affinché questo desiderio diventasse realtà. Maria Teresa Susca sottolinea che questa è stata una richiesta eccezionale e la prima del genere da quando è diventata direttrice del carcere di Lecce.
L'importanza di questo incontro va oltre la sua eccezionalità. Gli animali d'affezione possono avere un grande valore terapeutico e mitigatorio, specialmente per coloro che sono ristretti e soli. La direttrice del carcere non esclude la possibilità di organizzare un secondo incontro in futuro, riconoscendo il potenziale beneficio che questo tipo di momenti può offrire ai detenuti.