Torna in Italia la salma di Marcello Vinci, dubbi sulla sua morte in Cina

FASANO - La salma di Marcello Vinci, il giovane professore di 29 anni originario di Fasano, è finalmente rientrata in Italia. Il 6 marzo, il corpo di Marcello è stato ritrovato senza vita su un marciapiede a Chengdu, in Cina. I suoi genitori lo attendevano nell'aeroporto di Fiumicino quando il suo corpo è stato riportato in patria.

La famiglia Vinci, in un tentativo di fare luce sulla morte del giovane, aveva speso 5800 euro per effettuare un'autopsia in Cina. Tuttavia, i risultati delle indagini cinesi sembrano attribuire la morte di Marcello a una "caduta dall'alto" senza specificare ulteriori dettagli.

I familiari del giovane non credono alla tesi del suicidio e sostengono che ci siano ancora molte domande irrisolte riguardo alle circostanze della sua morte. In particolare, il fatto che Marcello avesse trascorso la serata precedente a casa di un uomo cinese di 45 anni solleva interrogativi. Quest'uomo era stato inizialmente detenuto per 15 giorni e poi rilasciato, dichiarando di essere stato in un'altra stanza al momento del decesso del giovane. Tuttavia, una relazione ufficiale cinese sostiene che il 45enne avesse ripulito la casa cancellando le tracce della serata trascorsa con Marcello.

La vicenda continua a sollevare dubbi e questioni irrisolte, e la famiglia Vinci cerca ancora risposte sulla morte misteriosa del loro caro Marcello. Lunedì sarà celebrato il suo funerale nella chiesa matrice di Fasano, ma il mistero attorno a questa tragica vicenda resta intatto.

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