A Bari le nuove frontiere della Telemedicina
BARI - Le nuove frontiere della telemedicina e della telechirurgia. A che punto siamo sul fronte della ricerca e della clinica? Se ne è discusso a Bari, nell’ambito di un congresso nazionale dedicato in particolare a quei professionisti del settore sanitario interessati ad approfondire le proprie competenze in telemedicina. “Lo sviluppo tecnologico a supporto della sanità: la medicina 4.0”, il tema del congresso che ha visto la partecipazione di relatori di comprovata fama, provenienti da ogni parte d’Italia. Ad organizzare l’evento il professor Angelo Vacca, coordinatore del Citel (Centro interdipartimentale della ricerca di telemedicina) oltre che promotore e presidente del congresso con l’Università degli Studi di Bari e il Dimepre-J (Dipartimento di Medicina di Precisione e Rigenerativa e Area Ionica).
«Biotecnologia, matematica, filosofia, lettere, psicologia, pedagogia, discipline che convergono e sono utilizzate dal medico per assistere meglio i pazienti. E’ questa la caratteristica portante del Citel, tesa a sviluppare progettualità diverse attraverso la telemedicina, che mette in contatto il paziente col medico servendosi di nuove tecnologie che vengono dall’informatica, dall’ingegneria, dalla matematica – spiega il professor Vacca - una funzione veramente nobile a vantaggio della salute dei cittadini. Citel è composto da 100 docenti dell’Università di Bari tutti pronti a creare nuovi software per seguire al meglio il paziente».
La telemedicina è la nuova frontiera della sanità particolarmente utile in una nazione che conta 12 milioni di anziani, spesso pazienti polipatologici, pazienti che richiedono assistenza assidua e intensa che si potrà dare non più col medico in presenza o negli ambulatori o cliniche sempre più affollate ma con i malati a casa raggiunti dai medici. Ma altrettanto importante potrebbe essere nella cura e diagnosi delle persone sottoposte a regime carcerario. E’ questo uno dei progetti su cui Citel sta lavorando con grande abbattimento di tempo e costi.
Nel corso dei lavori sono stati presentati 3 progetti. A.M.I.C.A. traiettoria 1 “Active& Health Ageing – tecnologie per l’invecchiamento attivo e l’assistenza domiciliare con la creazione di uno spazio urbano dedicato alla vita delle persone anziane”; il progetto Calliope – Casa dell’innovazione per il “one health” capofila il Comune di Taranto, che prevede la realizzazione di una struttura che possa fornire risultati di ricerca in ambito one health, in modo da renderli disponibili per finalità formative e produttive; progetto Sciam (Spazio comune invecchiamento attivo multidimensionale), finanziato dal Comune di Bari, che mira ad offrire percorsi di prevenzione e di accesso alle cure rivolti a persone di età superiore ai 65 anni. Fra i numerosi interventi quello del professor Luigi Badano dell’Università Bicocca di Milano che ha fatto il punto sullo sviluppo tecnologico nell’imaging cardiovascolare. Il professor Nicola Laforgia, primario di Neonatologia e Terapia intensiva neonatale del Policlinico di Bari, ha parlato di tecnologia a supporto dell’umanizzazione delle cure nella terapia intensiva neonatale. Sulle prospettive della chirurgia robotica si è soffermato il professor Mario Testini, ordinario di Chirurgia generale dell’Università di Bari. Maggiore precisione dell’atto chirurgico, visione tridimensionale, minor dolore per il paziente, minore perdita ematica, maggior recupero del paziente sono solo alcuni vantaggi della chirurgia robotica, utile per interventi in aree di guerra, o in località remote o addirittura nello spazio. Nella sessione pomeridiana, a cura del dottor Sebastiano Cicco, è stata fatta una dimostrazione live di consulto in cloud di imaging avanzato in collegamento con alcuni medici del Policlinico di Bari.
«Biotecnologia, matematica, filosofia, lettere, psicologia, pedagogia, discipline che convergono e sono utilizzate dal medico per assistere meglio i pazienti. E’ questa la caratteristica portante del Citel, tesa a sviluppare progettualità diverse attraverso la telemedicina, che mette in contatto il paziente col medico servendosi di nuove tecnologie che vengono dall’informatica, dall’ingegneria, dalla matematica – spiega il professor Vacca - una funzione veramente nobile a vantaggio della salute dei cittadini. Citel è composto da 100 docenti dell’Università di Bari tutti pronti a creare nuovi software per seguire al meglio il paziente».
La telemedicina è la nuova frontiera della sanità particolarmente utile in una nazione che conta 12 milioni di anziani, spesso pazienti polipatologici, pazienti che richiedono assistenza assidua e intensa che si potrà dare non più col medico in presenza o negli ambulatori o cliniche sempre più affollate ma con i malati a casa raggiunti dai medici. Ma altrettanto importante potrebbe essere nella cura e diagnosi delle persone sottoposte a regime carcerario. E’ questo uno dei progetti su cui Citel sta lavorando con grande abbattimento di tempo e costi.
Nel corso dei lavori sono stati presentati 3 progetti. A.M.I.C.A. traiettoria 1 “Active& Health Ageing – tecnologie per l’invecchiamento attivo e l’assistenza domiciliare con la creazione di uno spazio urbano dedicato alla vita delle persone anziane”; il progetto Calliope – Casa dell’innovazione per il “one health” capofila il Comune di Taranto, che prevede la realizzazione di una struttura che possa fornire risultati di ricerca in ambito one health, in modo da renderli disponibili per finalità formative e produttive; progetto Sciam (Spazio comune invecchiamento attivo multidimensionale), finanziato dal Comune di Bari, che mira ad offrire percorsi di prevenzione e di accesso alle cure rivolti a persone di età superiore ai 65 anni. Fra i numerosi interventi quello del professor Luigi Badano dell’Università Bicocca di Milano che ha fatto il punto sullo sviluppo tecnologico nell’imaging cardiovascolare. Il professor Nicola Laforgia, primario di Neonatologia e Terapia intensiva neonatale del Policlinico di Bari, ha parlato di tecnologia a supporto dell’umanizzazione delle cure nella terapia intensiva neonatale. Sulle prospettive della chirurgia robotica si è soffermato il professor Mario Testini, ordinario di Chirurgia generale dell’Università di Bari. Maggiore precisione dell’atto chirurgico, visione tridimensionale, minor dolore per il paziente, minore perdita ematica, maggior recupero del paziente sono solo alcuni vantaggi della chirurgia robotica, utile per interventi in aree di guerra, o in località remote o addirittura nello spazio. Nella sessione pomeridiana, a cura del dottor Sebastiano Cicco, è stata fatta una dimostrazione live di consulto in cloud di imaging avanzato in collegamento con alcuni medici del Policlinico di Bari.