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NICOLA RICCHITELLI – In questo 9° giornata del turno infrasettimanale del campionato nazionale di serie D – girone H – mister Ginestra mette in distinta la nona formazione diversa consecutiva, in porta l’oramai inamovibile Ruggiero Sapri, e quindi Rizzo e Sepe sulle fasce, con De Marino e Silvestri al centro. Novità a centrocampo, ai fianchi di Mauro Marconato agiscono Fornaro e Bramati, si cambia quindi anche in attacco rispetto a Manfredonia20, torna capitan Schelotto dal primo minuto, e quindi Ngom e Caputo a completare il tridente.
Partiamo subito dicendo che della partita non c’è molto da dire, chi si ostina a parlare di gioco del Barletta o di un Barletta che gioca bene, diciamo che lavora molto di fantasia, la palla gira molto nella retroguardia biancorossa, e quando arriva dalle zone di Schelotto e compagnia succede poco o nulla. La prima occasione di Bramati dopo due giri di lancette faceva molto sperare in una gara diversa, poi però il nulla si è fatto sostanza, bisogna aspettare infatti il ventesimo minuto per vedere il Barletta creare una parvenza di pericolo, lo fa con Ngom che prova a creare scompiglio alla retro guardia della Palmese ma nulla di fatto. Poi bisogna aspettare ancora altri dieci minuti per trovare un qualcosa da raccontare della partita, attorno al trentesimo Peluso mette giù Schelotto sulla linea dell’area di rigore, il capitano biancorosso a dire il vero manco protesta e recrimina nulla, fatto sta che l’arbitro Marchetti di L’Aquila indica il dischetto e assegna alla formazione biancorossa un rigore che al replay si rivela essere abbastanza discutibile per noi inesistente.
Nelle fasi che precedono l’esecuzione dal dischetto poi avviene un giallo nei gialli, c’è un parapiglia tra alcuni giocatori biancorossi e i calciatori della Palmese, il più agitato è Silvestri, Marchetti di L’Aquila tira fuori il giallo per lui e per il giocatore della Palmese Schiavino, lo stesso numero 33 biancorosso poi verrà ammonito nuovamente qualche minuto più tardi ma si scoprirà che il primo giallo sventolato prima del rigore in realtà era per il numero 5 Bramati – che manco si vede nella mischia - e non per lui.
Schelotto dal dischetto porta in vantaggio il Barletta ma esulta poco, ed è comunque tutto per questo primo tempo. I secondi 45 minuti passano sulla stessa lunghezza d’onda dei primi 45, anche se a dire il vero si è visto un buon Caputo – voto 6.5 - che attorno il ventesimo colpisce la traversa e nella parte finale della gara si rende protagonista di due ottime giocate fermate dal portiere della Palmese, Scognamiglio.
Ad un giro di lancette dal termine della gara arriva la doccia fredda per il “C.Puttilli”, su respinta maldestra della retroguardia biancorossa il centrocampista della Palmese, Potenza, con un bolide da fuori area pareggia i conti e strappa un punto d’oro che al momento fa più morale che classifica.
Inevitabile pioggia di fischi al termine della gara da parte dei sostenitori biancorossi, il Barletta non va e prova a stare a galla grazie alla bravura di mister Ginestra. In fase offensiva male Ngom – voto 5 – la sua partita è da tutto fumo e niente arrosto, male Schelotto – anche per lui voto 5 – che al netto del rigore segnato e di alcuni litigi con alcuni supporters della tribuna a fine gara – in campo pesa poco quanto nulla. Migliore in campo per i biancorossi – voto 7 - il numero 30, Mauro Marconato, sempre prezioso quando c’è da aiutare la difesa, faro nel buio della manovra offensiva, anche se ad oggi è profeta che predica nel deserto.
Ancora male per non dire malissimo i due terzini – Rizzo e Sepe – per entrambi voto 5 perche se fai il terzino devi anche attaccare e non fare il compitino solo in fase difensiva. Bene in difesa il numero 34 De Marino – voto 6.5 - che nonostante la giovane età sembra più maturo del suo compagno di reparto Amedeo Silvestri – voto 5.5 - il quale oggi si è distinto per altro, alcune sue intemperanze potevano lasciare il Barletta in dieci, è stato graziato dal mistero inspiegabile della prima ammonizione finita chissà dove.
Oggetti vaganti del centrocampo Bramati e Fornaro, il primo – voto 5.5 – se non altro ha creato un’occasione da goal, il secondo – voto 5 – non lo si è sentito nominare in nessuna telecronaca se non nella lettura delle formazioni.
Questa partita, tirando la linea del totale, ci dice tante cose fondamentalmente: la prima è che Schelotto non può essere il capitano di questa squadra, qui a Barletta quella fascia ha un peso ma soprattutto un valore – quando la vedo sul braccio di Antonio Cafagna ne riconosco il senso – la seconda è che a questa squadra serve Matteo Di Piazza e soprattutto che mister Ciro Ginestra non si tocca.