BARI - Giovedì mattina, a Bari, la Polizia di Stato ha eseguito 5 ordini di carcerazione nei confronti di persone contigue al clan Parisi, già destinatarie di provvedimento cautelare nel 2016, nell’ambito dell’operazione denominata Do ut Des.
L’indagine consentì di documentare l’attività criminale del sodalizio mafioso, operativo a Bari e in alcuni comuni della provincia, attraverso il capillare e sistematico controllo del territorio, gestendo, in situazione di monopolio, numerose attività illecite; tale egemonia si era sviluppata anche attraverso il monitoraggio e la gestione degli alloggi di edilizia popolare e, soprattutto, attraverso l’infiltrazione all’interno dei cantieri edili.
Le attività investigative consentirono di acquisire elementi di responsabilità a carico di una struttura criminale organizzata, con base operativa nel quartiere Japigia di Bari.
Il clan sfruttava l’attività dell’imprenditoria edile, finendo per operare scelte aziendali di rilievo, comportandosi come un vero e proprio broker o intermediario che interviene sul mercato, suggerendo, ma sostanzialmente imponendo, le proprie scelte da cui, naturalmente, guadagnava una percentuale sugli utili e sui compensi.
Cinque le persone arrestate, che dovranno espiare pene che vanno dai 3 ai 9 anni di reclusione; sono ritenuti responsabili di associazione per delinquere di tipo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, violazione della Legge sulle armi, estorsioni e riciclaggio.
L’indagine consentì di documentare l’attività criminale del sodalizio mafioso, operativo a Bari e in alcuni comuni della provincia, attraverso il capillare e sistematico controllo del territorio, gestendo, in situazione di monopolio, numerose attività illecite; tale egemonia si era sviluppata anche attraverso il monitoraggio e la gestione degli alloggi di edilizia popolare e, soprattutto, attraverso l’infiltrazione all’interno dei cantieri edili.
Le attività investigative consentirono di acquisire elementi di responsabilità a carico di una struttura criminale organizzata, con base operativa nel quartiere Japigia di Bari.
Il clan sfruttava l’attività dell’imprenditoria edile, finendo per operare scelte aziendali di rilievo, comportandosi come un vero e proprio broker o intermediario che interviene sul mercato, suggerendo, ma sostanzialmente imponendo, le proprie scelte da cui, naturalmente, guadagnava una percentuale sugli utili e sui compensi.
Cinque le persone arrestate, che dovranno espiare pene che vanno dai 3 ai 9 anni di reclusione; sono ritenuti responsabili di associazione per delinquere di tipo mafioso, traffico di sostanze stupefacenti, violazione della Legge sulle armi, estorsioni e riciclaggio.