BARI - I pensionati della Banca di Roma (dal 2007 Unicredit) fortemente preoccupati per le decurtazioni subite sulle proprie pensioni integrative (nel 2013 euro 380,14 oggi 105,61), con una netta perdita di potere d’acquisto che si aggiunge al danno dell’inflazione, comunicano di aver organizzato per il giorno 15 novembre, mercoledì, – dalle ore 10 alle ore 12 – una manifestazione di protesta a Bari in via Putignani 98, sul marciapiede antistante la sede di Unicredit. Lo rende noto l'Associazione Nazionale Pensionati Banca di Roma - Puglia e Basilicata.
Analoga protesta, già realizzata dagli ex colleghi a Roma e a Milano, si svolgerà in contemporanea a Torino, per chiedere di salvare le proprie pensioni integrative erogate dal Fondo Pensione Banca di Roma (dal 2021 confluito in quello Unicredit) decurtate nel corso degli anni del 75% e ridotte ormai a valori simbolici.
L'Associazione intende protestare contro l’inerzia dei soggetti coinvolti in questa triste vicenda: le cosiddette fonti istitutive del Fondo (Unicredit e sindacati), l’ente di vigilanza COVIP, i Ministeri vigilanti, che non hanno mosso un dito di fronte ad anni di mala gestio del CdA del Fondo, di cui 15 componenti su 16 sono di nomina riconducibile a Unicredit, responsabili di clamorose scelte contrarie a qualsiasi principio di sana e prudente gestione; a titolo di esempio:
1) L’aver permesso che un enorme, prestigiosissimo immobile di proprietà del Fondo, ex sede della direzione centrale della Banca di Roma fronte laghetto zona EUR a Roma, dapprima locato a Unicredit che successivamente decise di recedere dal contratto di affitto, versi ora in condizioni precarie e non produca più alcun reddito, tale da essere difficilmente vendibile; 2) L’acquisto nel 2008 di obbligazioni della Lehman Brothers poi fallita; 3) L’acquisto nel 2015 di derivati, strumenti finanziari molto rischiosi; 4) L’acquisto sempre nel 2015 del fondo immobiliare Idea Fimit che ha causato al Fondo una perdita di oltre 10 milioni di euro.
Chiediamo ora a Unicredit - che chiuderà il 2023 con 10 miliardi di euro di utili - di trovare una soluzione rapida che salvi le pensioni integrative di chi ha dedicato decenni della propria vita alla banca sperando in una serena vecchiaia e auspichiamo la presenza dei media locali per sensibilizzare la collettività.
Analoga protesta, già realizzata dagli ex colleghi a Roma e a Milano, si svolgerà in contemporanea a Torino, per chiedere di salvare le proprie pensioni integrative erogate dal Fondo Pensione Banca di Roma (dal 2021 confluito in quello Unicredit) decurtate nel corso degli anni del 75% e ridotte ormai a valori simbolici.
L'Associazione intende protestare contro l’inerzia dei soggetti coinvolti in questa triste vicenda: le cosiddette fonti istitutive del Fondo (Unicredit e sindacati), l’ente di vigilanza COVIP, i Ministeri vigilanti, che non hanno mosso un dito di fronte ad anni di mala gestio del CdA del Fondo, di cui 15 componenti su 16 sono di nomina riconducibile a Unicredit, responsabili di clamorose scelte contrarie a qualsiasi principio di sana e prudente gestione; a titolo di esempio:
1) L’aver permesso che un enorme, prestigiosissimo immobile di proprietà del Fondo, ex sede della direzione centrale della Banca di Roma fronte laghetto zona EUR a Roma, dapprima locato a Unicredit che successivamente decise di recedere dal contratto di affitto, versi ora in condizioni precarie e non produca più alcun reddito, tale da essere difficilmente vendibile; 2) L’acquisto nel 2008 di obbligazioni della Lehman Brothers poi fallita; 3) L’acquisto nel 2015 di derivati, strumenti finanziari molto rischiosi; 4) L’acquisto sempre nel 2015 del fondo immobiliare Idea Fimit che ha causato al Fondo una perdita di oltre 10 milioni di euro.
Chiediamo ora a Unicredit - che chiuderà il 2023 con 10 miliardi di euro di utili - di trovare una soluzione rapida che salvi le pensioni integrative di chi ha dedicato decenni della propria vita alla banca sperando in una serena vecchiaia e auspichiamo la presenza dei media locali per sensibilizzare la collettività.