BARI - Le pareti del sottopasso metropolitano di via Mola a Bari, di proprietà di RFI - società capofila del Polo Infrastrutture del Gruppo FS - sono diventate icone di sostenibilità ambientale e di inclusione grazie alla maestria di sei giovani artisti e al supporto dell’Associazione Retake in collaborazione con numerosi volontari.
Nadia Gelsomina raffigura una donna disabile che guida una bicicletta immersa nella bellezza e nell’armonia della natura per simbolizzare l’importanza di una mobilità sostenibile senza barriere.
Giuseppe D’Asta con la sua DuckMobile dà vita a un fantasioso mezzo di trasporto, capace di produrre polline per contrastare la CO2 presente in atmosfera e alimentarsi ad aria e nuvole.
Daniela Giarratana rappresenta un essere umano che ritrova il suo istinto primordiale in una città vista come una giungla, dove anche una persona non vedente riesce con il suo ingegno e la sua creatività a superare gli ostacoli.
Amalia Tucci con il suo WE BREATHE raffigura il corpo umano come una macchina perfetta in accordo con la natura e l’evoluzione, in grado di muoversi senza limiti in una città a misura di uomo.
Silvio Paradiso con la sua giungla metropolitana simboleggia la città del futuro, dove lo sviluppo urbanistico cresce in armonia con la natura.
Chiude il sottopasso l’opera di Daniela Sersale che con il suo squarcio sul muro apre lo sguardo a un panorama ideale: una città verde dove gli abitanti possono muoversi su mezzi sostenibili e amici dell’ambiente.
Tags
Bari