MONOPOLI - Nel corso degli ultimi giorni, i militari del Nucleo Carabinieri Forestale di Monopoli hanno portato alla luce un caso di bracconaggio nelle campagne tra Torre a Mare e Mola di Bari. Un settantenne è stato sorpreso in flagranza di reato mentre praticava l'uccellagione, un'attività illecita finalizzata alla cattura di uccelli selvatici utilizzando una trappola artigianale del tipo "prodina."
Questa trappola è composta da un sistema di reti e tiranti che si attivano non appena l'uccello si posa su di essa, intrappolandolo in pochi istanti. Per attrarre gli uccelli, il bracconiere aveva posizionato una gabbietta contenente uccelli selvatici vivi a scopo di richiamo acustico, insieme a un cardellino legato a una piccola asta usato come "zimbello" per attirare uccelli della stessa specie che erano in fase di migrazione. Inoltre, nelle vicinanze della trappola è stato rinvenuto un dispositivo acustico elettromagnetico con altoparlante che riproduceva il richiamo del cardellino.
Alla fine dell'operazione, i Carabinieri forestali hanno posto sotto sequestro l'intero sistema di reti e tiranti, il dispositivo acustico e i volatili selvatici rinchiusi nelle gabbie. L'autore di queste attività illegali è stato deferito all'Autorità Giudiziaria per i reati di "furto venatorio" e maltrattamento di animali, reati previsti e puniti dal Codice Penale e dalla Legge n. 157/92, che protegge la fauna selvatica come patrimonio indisponibile dello Stato. Il procedimento si trova attualmente nella fase delle indagini preliminari, e la colpevolezza dell'indagato sarà accertata in sede di processo.