BARI - Nel corso di un processo durato diversi mesi, Luigi Pennelli, un 24enne originario di Acquaviva e residente a Sammichele, è stato condannato a 5 anni di reclusione per i reati di terrorismo internazionale, propaganda e istigazione a delinquere per motivi di discriminazione razziale, etnica e religiosa. La sua vicenda ha scosso l'opinione pubblica e sollevato preoccupazioni sulla presenza di ideologie estremiste in Italia.
Le indagini sono iniziate a seguito di una segnalazione alla Digos di Bari, che aveva avuto accesso a un monitoraggio online svolto dall'Aisi su ambienti suprematisti di estrema destra. Pennelli, infatti, aveva tentato di stabilire in Italia l'organizzazione terroristica statunitense "The Base". Dai risultati delle indagini è emerso che diffondeva materiale propagandistico antisemita e di matrice nazionalsocialista. Inoltre, aveva minacciato la senatrice Liliana Segre in un video.
Durante il processo, Pennelli ha dichiarato di non aver compreso appieno la pericolosità dei gruppi e dei siti che frequentava online. Tuttavia, nella sua abitazione sono stati rinvenuti oggetti quali una carabina ad aria compressa, balestre, archi con frecce e mazze da baseball con simboli neonazisti.
L'accusa ha dipinto Pennelli come un "lupo solitario pronto al sacrificio estremo a difesa della razza bianca", sollevando preoccupazioni sul suo potenziale pericolo per la società .
Di recente, il giovane è stato sottoposto a una perizia psichiatrica per valutare le sue capacità di intendere e volere. Secondo i periti, Pennelli è cresciuto emarginato e vittima di bullismo, il che ha contribuito alla sua radicalizzazione. Sono stati citati sentimenti di rivendicazione, ingiustizia, risentimento e rabbia come elementi chiave nel suo percorso verso l'estremismo.