BARI - "25 novembre, 'Giornata internazionale contro la violenza sulle donne'. Come ogni anno ci ritroviamo a raccontarci tutta la difficoltà di essere donne in Italia. Il lavoro, la cura, la violenza, e tutte le altre difficoltà che ancora oggi le donne italiane devono affrontare. E come ogni anno faremo la conta delle donne che non ci sono più! Diremo basta, ma sappiamo bene che non basterà mai". Così in una nota la consigliera regionale e vicesegretaria del PD Puglia, Lucia Parchitelli.
"Io non ci sto più. Come vicesegretaria del Partito Democratico Puglia, come Consigliera regionale, come componente della Commissione criminalità e come donna - prosegue Parchitelli - penso che chi ha la fortuna di avere, come me, voce in contesti pubblici, debba impegnarsi con ulteriore energia affinché qualcosa cambi realmente.
La tutela delle donne contro la violenza deve compiere ancora passi importanti a partire dalla difesa della nostra indipendenza economica, ma anche, come chiesto in questi giorni dal PD, attraverso l’approvazione di una Legge sull'educazione all'affettività e al rispetto delle differenze che ci porti a prevenire questi atti disumani che popolano le nostre cronache.
E oltre le conferenze, oltre l’attenzione costante e quotidiana, penso siano necessarie anche azioni precise e definite. Per questo - annuncia - nelle prossime settimane farò alcune proposte e tra le altre proporrò in Consiglio regionale, chiedendo al Presidente e agli Assessori competenti di adottare un provvedimento, di dotare le donne a rischio violenza, con un fascicolo di reato aperto, del ‘Mobile Angel’. Uno smartwatch che in caso di necessità stabilisce un collegamento diretto con il comando dei Carabinieri, sia se attivato dalla vittima, sia nel caso in cui vengano percepiti movimenti che facciano pensare a una situazione di pericolo. Napoli è stata la prima città a sperimentare il nuovo ‘angelo custode’, seguita da Milano, Torino e Ivrea. Perché non farne tesoro, e renderlo operativo anche in Puglia?
Anche la tecnologia può contribuire al contrasto della violenza e offrire uno strumento in più alle donne che si trovano in situazioni di rischio, salvando vite e evitando atti di violenza. Oltre le commemorazioni. Costruiamo azioni” conclude Parchitelli.