La bellezza che cura: nel Nuovo Ospedale di Monopoli-Fasano spazio alla creatività di artisti di fama internazionale


BARI – La bellezza che cura: dal paesaggio rurale alle opere d’ingegno, architettoniche ed artistiche. C’è tutto questo nel Nuovo ospedale di Monopoli-Fasano, un’opera di pregevole architettura sanitaria che sarà ulteriormente valorizzata, dentro e fuori, grazie alla creatività degli artisti vincitori del Concorso internazionale ”Arte e sanità Puglia 2023 - L’importanza dell’arte contemporanea nel processo di cura”, finalizzato alla realizzazione di opere d’arte destinate all’abbellimento dell’edificio ospedaliero. All’esterno sorgerà una enorme scultura di acciaio, alta sino a dieci metri, mentre all’interno saranno installati tre grandi pannelli decorativi lungo i 60 metri del perimetro della hall e altre nove tele saranno collocate negli spazi di attesa del primo e secondo piano.

Passaggio propedeutico alla prossima realizzazione, il sopralluogo di stamane della Commissione giudicatrice, composta da due artisti di chiara fama, il Maestro Marco Tirelli e il Maestro Gianni Dessì, dalla Soprintendente per l’Archeologia, Belle Arti e Paesaggi arch. Giovanna Cacudi, da uno dei progettisti (in raggruppamento temporaneo) delle opere architettoniche arch. Mauro Sàito, dal dirigente Affari Generali della ASL Bari dott. Raffaele Iorio, assieme al Rup dell’opera ing. Nicola Sansolini e agli artisti, Arcangelo Sassolino, Lorenzo De Rita, Katia Pugach e Marco Colazzo, che hanno potuto visionare la struttura in cui successivamente prenderanno forma le loro opere.

«Il valore aggiunto artistico, di livello internazionale – commenta il Direttore generale della ASL Bari, Antonio Sanguedolce - arricchirà ulteriormente un ospedale architettonicamente bello, efficace e moderno dal punto vista clinico e immerso in un paesaggio rurale, costituito da ulivi e muretti a secco, davvero unico».

«Dobbiamo essere fieri – aggiunge l’arch. Mauro Sàito – di un’opera di edilizia sanitaria che diventerà uno dei simboli della Puglia contemporanea, non solo per l’elevata qualità architettonica e l’estrema funzionalità, ma anche per la capacità del progetto di dialogare con un paesaggio straordinario, rispettandone le caratteristiche ambientali e culturali. L’edificio, che è stato già segnalato in un convegno internazionale di architettura svoltosi ad ottobre a Selinunte, dimostra la capacità progettuale di un team internazionale di progettisti (Manens, Pinearq, Sàito) di rappresentare l’evoluzione della società pugliese contemporanea attraverso un’opera di livello eccellente, inserita nel paesaggio ulivato e delle masserie utilizzando concetti innovativi di permeabilità, resilienza e sostenibilità. Nei prossimi tempi, il nuovo ospedale sarò sede di un meeting nazionale di architettura e arte contemporanea cui parteciperanno critici, artisti e architetti».

Gli obiettivi del Concorso internazionale

Il miglioramento della qualità dell'edilizia pubblica, tramite l'apporto di opere d’arte contemporanea, costituisce una finalità preminente della normativa in materia di arte negli edifici pubblici applicata all’edificio del nuovo Ospedale di Monopoli Fasano in corso di realizzazione ed appare un tema di viva attualità nella Regione Puglia. L’attuazione delle disposizioni della legge n.717/1949, e successivi aggiornamenti ed integrazioni, si inserisce nell'alveo dello sviluppo progressivo della cultura italiana ed ha incentivato il sodalizio fra le arti e l'architettura favorendo concretamente la produzione di arte contemporanea e l’installazione di opere d’arte di qualità negli edifici pubblici. Gli obiettivi e i valori della normativa in materia vengono programmaticamente preservati ed incrementati dalla ASL Bari impegnata nella costruzione del nuovo polo strategico e comprensoriale di edilizia sanitaria.

Nell'ambito del programma di inserimento ambientale del nuovo edificio sanitario nell’area della campagna Monopoli-Fasano, attraverso questo strumento normativo, architetti ed artisti hanno interpretato il luogo, tramite forme/linguaggi contemporanei che danno riconoscibilità e qualità agli spazi destinati alla cura delle persone.

La ASL Bari ha bandito e espletato un concorso internazionale per la selezione degli artisti che realizzeranno opere d’arte all’esterno e all’interno dell’Ospedale. La Commissione giudicatrice a fine settembre 2023 ha concluso i suoi lavori dopo aver esaminato circa 70 proposte pervenute da artisti nazionali e internazionali sui vari lotti messi a bando. L’importo totale delle opere messe a bando è di € 589.510,10 oltre a IVA. L’approvazione degli atti è avvenuta con Deliberazione DG n. 2064 del 17 ottobre 2023. Gli artisti selezionati e vincitori dei tre lotti assegnati sono noti alla critica e al pubblico, dispongono di curricula di mostre e attività a livello nazionale e internazionale.

Le opere vincitrici

L’opera di scultura, da realizzarsi all’esterno dell’ospedale, è stata assegnata all’artista Arcangelo Sassolino di Vicenza. “Il lavoro dell’artista – si legge nelle note di presentazione - prende vita dalla compenetrazione tra arte e fisica. Il suo interesse per la meccanica e la tecnologia apre a nuove possibilità di configurazione della scultura”. L’opera “si presenta come un cilindro del diametro di circa 4 metri composto da aste in acciaio con altezze variabili da 6 a 10 metri ancorate al suolo tramite un basamento circolare. Sulla circonferenza c’è un’apertura facilmente accessibile verso l’interno, da cui godere dell’armonia tra cielo, natura ed opera. L’artista vuole creare una connessione esplicita fra i materiali e il design della nuova architettura del polo ospedaliero. L’idea è quella di creare uno spazio accogliente, un luogo lieve, cullato dal fruscio dell’aria e delle leggere oscillazioni delle aste che concettualmente sono il fulcro principale dell’opera. La libertà di movimento della sommità delle aste ricorda la leggerezza dei fili d’erba accarezzati dal vento. Questo impercettibile movimento oscillatorio potrà creare un lieve suono meditativo. È necessario immaginare quest’opera come un luogo di raccoglimento, protetto ma allo stesso tempo aereo. All’interno dell’installazione si rivolgerà lo sguardo e il pensiero al verde, al mare in lontananza, ai colori della natura, in uno squarcio aperto alla speranza”.

L’opera di pittura composta da 3 grandi pannelli da realizzarsi all’interno nella parte alta del salone/hall a piano terra è stata assegnata al duo di artisti composto da Lorenzo De Rita e Katia Pugach, rispettivamente di Roma e Sebastopoli. Il principio generativo dell’opera, composta da vari pannelli dipinti di 3 metri per 3 metri copre una superficie lineare su tre lati del salone di circa 60 metri, intende “trasformare il salone in una cattedrale di luce“. Le grandi tele devono essere viste come delle vetrate nelle cattedrali gotiche. “Una luce che non abbaglia gli occhi – spiegano gli artisti - ma che illumina dentro fino al profondo dell’anima. Il tema della luce interpreta perfettamente il ruolo terapeutico dell’arte. La hall dell’ospedale sarà una specie di cattedrale di luce, un luogo che genera un impulso elettrico-emotivo in grado di produrre una scossa di serenità e speranza in chi lo frequenta”.

Le 9 opere di pittura, da realizzarsi all’interno negli spazi di attesa del primo e secondo piano, sono state assegnate ai due artisti Marco Colazzo e Gioacchino Pontrelli, provenienti rispettivamente da Salerno e Roma. Le tele delle dimensioni, di 2 metri per 1.90/1.60 metri hanno “rimesso in gioco precedenti esperienze di arteterapia” e sono concepite come “finestre capaci di aprire lo spazio alla bellezza potente della terra” legata alle origini pugliesi degli artisti. “Nove paesaggi capaci di spezzare il disagio e la deprivazione sensoriale derivanti dalle pareti monocrome, di trasformare i colori in stimoli visivi ed invitare la mente a lavorare secondo natura, stimolando la fantasia e la speranza. Il colore è la leggerezza sono la dominante delle opere, una tavolozza che apre un varco di emozioni positive sulle parti bianche, offre un messaggio di serenità e bellezza avvolgendo chi di lì passa e chi invece ci resta a lungo”.