Luigi Lavecchia: 'Zaniolo? Da bambino lo tenevo in braccio, non credo abbia fatto illeciti calcistici'
Ha totalizzato 40 presenze in Serie C, oltre 100 in Serie B e 40 in A. Luigi Lavecchia (centrocampista, classe 1981, sangue pugliese ma cresciuto a Torino, ha iniziato la sua avventura calcistica alla Juve. Dal 2007 al 2010, ha giocato con la maglia del Bologna e ha militato in tutte le nazionali giovanili (dalla U15 alla U21) ad eccezione della U19 vincendo un trofeo 4 Nazioni con la U20 nel 2001 e 2 campionati di B con Messina e Bologna. Ha smesso di giocare all'età di 28 anni in serie A, per una serie di infortuni muscolari e dopo una breve esperienza in Romania, ha intrapreso la sua avventura sulla panchina della primavera del Cagliari.
Quando hai iniziato ad appassionarti al calcio?Sono nato praticamente con la palla tra i piedi, a soli 2 anni già la calciavo senza mai prenderla con le mani. Poi la vera passione è iniziata con i 3 olandesi del Milan e Roberto Baggio ai mondiali del 1990.
La prima squadra dove hai militato?
La prima squadra dove hai militato?
Inizialmente giocavo nei campi di periferia di Torino nelle squadre amatoriali del Valentino Mazzola e del Carrara 90. Poi a 11 anni entrai nella Juventus, quella dei mitici Giampiero Boniperti e Giuseppe Furino, ebbi la fortuna di essere allenato per ben 4 anni da Giampiero Gasperini e di toccare la prima squadra nell'intera annata 99/00 con Carlo Ancelotti, c'erano giocatori eccezionali (Zidane, Del Piero, Inzaghi, Davids, Zambrotta, Conte, ecc.), era difficile esordire con quei calciatori, ma ho imparato tantissimo!
Sangue pugliese, tuo papà era di Cerignola. Dove sei cresciuto?
Sì, sangue pugliese, mio padre aveva giocato anche qualche parentesi nel Barletta, ma sono nato e cresciuto a Torino, città che ricordo con molto piacere. Quando sei arrivato ad allenare la primavera del Cagliari?
Ad allenare la Primavera del Cagliari arrivai prima come vice di Max Canzi nel 2017 e poi nell'annata 2020, quella (purtroppo) del Covid. Ho vissuto esperienze molto importanti nel capoluogo sardo con personaggi del calibro di Max Canzi, Mario Beretta, Daniele Conti, Alessandro Agostini e David Suazo.
Alessandro Del Piero sostiene che il calcio in Italia è noioso. La pensi allo stesso modo?
Del Piero (grande giocatore e grande uomo) dice bene. Il calcio in Italia è spesso noioso, certe partite sono troppo tattiche e lo spettacolo viene meno. Ma la nostra tradizione italiana è questa e spesso siamo stati campioni del mondo anche grazie al nostro calcio difensivo.Qual è la tua concezione del gioco?
Il mio modello di calcio è quello inglese, molto veloce, grintoso, con azioni avvolgenti e dribbling entusiasmanti. E Pep Guardiola è sicuramente il mio allenatore preferito.La squadra del nostro campionato che ha più identità?
Penso che ad oggi l'Inter sia la squadra con maggiore indentità. Da anni ha lo stesso allenatore e ha cambiato pochi giocatori (e validi come Pavard). Ma mai sottovalutare la Juventus (vedi la vittoria inaspettata per 0-1 la scorsa domenica a San Siro), anche lei dirà la sua in questo campionato.Chi meritava il Pallone D'oro?
Io quest'anno avrei dato il pallone d'oro ad Haaland, una macchina da guerra, un giocatore completo.Sul caso scommesse che ha scosso il mondo del calcio, in cui sono coinvolti Tonali, Zaniolo e Fagioli, cosa ne pensi?
Sono 3 casi diversi. Zaniolo, bambino che tenevo in braccio quando uscivo col papà a Messina, non credo abbia fatto illeciti calcistici (o almeno spero). Fagioli ha un discorso di vera e propria malattia, giusto che paghi sportivamente perché ha sbagliato. Il ragazzo penso sia già in cura da terapisti idonei. Tonali probabilmente ha la posizione più incriminata, soprattutto se ha scommesso sul Milan, squadra di cui faceva parte. Ennesima pagina triste questa del calcio scommesse italiano, mi auguro che il tutto si limiti a pochi casi isolati.
Un consiglio a chi vorrebbe intraprendere la carriera calcistica?
Spero solo una cosa: che i giovani di oggi abbiano più passione e meno protagonismo...e chissà che un giorno si ritorni al "calcio-poesia" di Baggio, Del Piero, Totti, Maldini, Conti, Scirea. Sarebbe bellissimo!