MILANO - “Himalaya” è il titolo del singolo che vede per la prima volta insieme il cantautore padovano Marc e Massimo Boldi, un brano dal sapore ironico ma che allo stesso tempo, lancia un messaggio di evasione dalla pressione, dalla rabbia e da un mondo sempre più instabile ed incline ai conflitti, alle disuguaglianze ed ai soprusi. La canzone, prodotta da Andrea Fresu, porta la firma di Rosario Ingegneri.
Come nasce 'Himalaya'?
E' un brano che vuole mettere a tacere le guerre e le violenze. Abbiamo scelto di renderla 'ironica' e leggera, ma con un messaggio di speranza per tantissime persone che soffrono. L’Himalaya è un luogo dove poter fuggire da tutti, dalle brutte situazioni e dai brutti momenti.
Raccontaci della collaborazione con Massimo Boldi.
Massimo è una persona straordinaria e divertente. Durante le riprese del videoclip, mi sono divertito moltissimo. Non riuscivo a smettere di ridere. Ha apprezzato molto il messaggio del pezzo. E' una persona buona, un grande maestro che ti insegna tutto. Si mette in gioco e condivide le proprie idee e la propria esperienza.
Cosa ci anticipi dei tuoi prossimi brani?
Con il mio team abbiamo diversi brani che saranno in lingua inglese con collaborazioni internazionali e dal sound attuale, che strizzerà l’occhio all'elettro dance.
Perchè la scelta di cantare in inglese?
Credo che a livello tecnico sia molto più semplice, rispetto alla nostra lingua. In inglese il pezzo diventa più orecchiabile ed è meno difficile incastrare vocaboli e sinonimi.
Con quale artista ti piacerebbe collaborare?
Avrei una lista infinita. Ti direi Robbie Williams, Elton John e Post Malone. Del nostro panorama italiano, Marco Masini e Roberto Vecchioni. E' il cantautore preferito di mia madre.