BISCEGLIE - Un ponte ideale nel segno della cultura e della scienza lega a filo doppio le città di Bisceglie e Ferrara nel nome
della duchessa Lucrezia Borgia. Si svolgerà nell’Auditorium dell’associazione "Roma Intangibile" a
Bisceglie (BT), giovedì 23 novembre, dalle ore 19,00, la cerimonia di conferimento del ‘Premio
Internazionale Lucrezia Borgia’. Il riconoscimento trae ragione dalla fratellanza delle due città in nome della
nobildonna e si rinnova di edizione in edizione, assumendo sempre più importanza. Negli anni il prestigioso
premio è stato assegnato a personalità che, con la loro professione e l'impegno sociale, hanno raggiunto traguardi
significativi in ambito culturale e scientifico, tra cui eccellenze di fama internazionale come il prof. Umberto
Tirelli, oncologo e scienziato, il Maestro Marco Misciagna, Gold Medalist Kiev Opera Theatre e il professor
Angelo Vescovi, scienziato, biologo e neurofarmacologo italiano, direttore scientifico di Casa Sollievo della
Sofferenza e noto per i suoi studi sulle cellule staminali e la medicina rigenerativa.
L’evento, accolto e organizzato da S.o.m.s. "Roma Intangibile" e ideato dall’associazione culturale “Osservatorio Nazionale Duchessa Lucrezia Borgia di Bisceglie”, gode dei patrocini dei Comuni di Bisceglie e Ferrara, in collaborazione con l’Archeoclub d’Italia – sezione di Bisceglie, ed è sostenuto dagli sponsor Confcommercio e Mercati In Città .
Il Presidente di "Roma Intangibile", il comm. Pasquale D'Addato, porterà i suoi saluti alla platea prima dei saluti istituzionali del sindaco della città di Bisceglie Angelantonio Angarano e dell’introduzione del presidente dell’Ass."Lucrezia Borgia", Antonio Speranza. Durante la serata, presentata dalla giornalista Annamaria Natalicchio, saranno insignite del riconoscimento alcune personalità del mondo della scienza, della cultura e della musica come la manager sanitaria Tiziana Dimatteo, direttrice generale della ASL BAT, i musicisti, Dominga Damato, direttrice d’orchestra e oboista e il poemusico Vincenzo Mastropirro, flautista, compositore e poeta. Un riconoscimento speciale andrà al medico-nefrologo Sergio Papagni. Ospite d'onore della cerimonia l’assessore alla Cultura della città di Ferrara Marco Gulinelli. Le conclusioni saranno affidate al dottor Tommaso Fontana.
Lucrezia Borgia (Subiaco, 18 aprile 1480 – Ferrara, 24 giugno 1519) è una figura controversa del Rinascimento italiano, vittima di una spietata storiografia ottocentesca - oggi diremmo di "fake news" - che l'ha disegnata come macchiavellica e senza scrupoli. Figlia illegittima di papa Alessandro VI Borgia, è stata duchessa di Bisceglie in quanto moglie del duca Alfonso d’Aragona, figlio del re Alfonso II di Napoli, sposato il 21 luglio 1498. Vedova di Alfonso, ucciso nel 1500, su ordine del fratello di lei Cesare Borgia, fu madre di Rodrigo, anch’egli duca di Bisceglie. Lucrezia sposò nel 1501 Alfonso I d’Este, figlio di Ercole. Fu, questa volta, un matrimonio felice e Lucrezia bene si acclimatò nella corte di Ferrara di cui, appunto, fu duchessa dopo la morte del suocero Ercole. Perfetta castellana rinascimentale, acquistò la fama di abile politica e accorta diplomatica, tanto che il marito Alfonso d’Este arrivò ad affidarle la conduzione politica e amministrativa del ducato quando doveva assentarsi da Ferrara. Fu anche una attiva mecenate, accogliendo a corte poeti e umanisti celebri come Ludovico Ariosto, Pietro Bembo, Gian Giorgio Trissino e Ercole Strozzi. Morì di febbre puerperale il 24 giugno 1519 a Ferrara. Nonostante la leggenda nera, Lucrezia morì cristianamente da terziaria francescana e portatrice di cilicio.
Il premio internazionale si ispira proprio al mecenatismo di Lucrezia, a quella capacità di attrarre nel suo nobile entourage artisti, scienziati e letterati e di creare a corte un clima di fervore intellettuale unico, fonte di prestigio per il casato. Il legame fra Bisceglie e Ferrara è suggellato dal titolo nobiliare di Lucrezia che fu appunto duchessa di Bisceglie e poi di Ferrara. In realtà la nobildonna non fu mai presente a Bisceglie, ma ebbe a cuore la cittadina adriatica. Una leggenda priva di consistenza la vede protagonista nell’invenzione del dolce “Il Sospiro” a lei dedicato dai biscegliesi in occasione del suo matrimonio mai celebrato in città .
L’evento, accolto e organizzato da S.o.m.s. "Roma Intangibile" e ideato dall’associazione culturale “Osservatorio Nazionale Duchessa Lucrezia Borgia di Bisceglie”, gode dei patrocini dei Comuni di Bisceglie e Ferrara, in collaborazione con l’Archeoclub d’Italia – sezione di Bisceglie, ed è sostenuto dagli sponsor Confcommercio e Mercati In Città .
Il Presidente di "Roma Intangibile", il comm. Pasquale D'Addato, porterà i suoi saluti alla platea prima dei saluti istituzionali del sindaco della città di Bisceglie Angelantonio Angarano e dell’introduzione del presidente dell’Ass."Lucrezia Borgia", Antonio Speranza. Durante la serata, presentata dalla giornalista Annamaria Natalicchio, saranno insignite del riconoscimento alcune personalità del mondo della scienza, della cultura e della musica come la manager sanitaria Tiziana Dimatteo, direttrice generale della ASL BAT, i musicisti, Dominga Damato, direttrice d’orchestra e oboista e il poemusico Vincenzo Mastropirro, flautista, compositore e poeta. Un riconoscimento speciale andrà al medico-nefrologo Sergio Papagni. Ospite d'onore della cerimonia l’assessore alla Cultura della città di Ferrara Marco Gulinelli. Le conclusioni saranno affidate al dottor Tommaso Fontana.
Lucrezia Borgia (Subiaco, 18 aprile 1480 – Ferrara, 24 giugno 1519) è una figura controversa del Rinascimento italiano, vittima di una spietata storiografia ottocentesca - oggi diremmo di "fake news" - che l'ha disegnata come macchiavellica e senza scrupoli. Figlia illegittima di papa Alessandro VI Borgia, è stata duchessa di Bisceglie in quanto moglie del duca Alfonso d’Aragona, figlio del re Alfonso II di Napoli, sposato il 21 luglio 1498. Vedova di Alfonso, ucciso nel 1500, su ordine del fratello di lei Cesare Borgia, fu madre di Rodrigo, anch’egli duca di Bisceglie. Lucrezia sposò nel 1501 Alfonso I d’Este, figlio di Ercole. Fu, questa volta, un matrimonio felice e Lucrezia bene si acclimatò nella corte di Ferrara di cui, appunto, fu duchessa dopo la morte del suocero Ercole. Perfetta castellana rinascimentale, acquistò la fama di abile politica e accorta diplomatica, tanto che il marito Alfonso d’Este arrivò ad affidarle la conduzione politica e amministrativa del ducato quando doveva assentarsi da Ferrara. Fu anche una attiva mecenate, accogliendo a corte poeti e umanisti celebri come Ludovico Ariosto, Pietro Bembo, Gian Giorgio Trissino e Ercole Strozzi. Morì di febbre puerperale il 24 giugno 1519 a Ferrara. Nonostante la leggenda nera, Lucrezia morì cristianamente da terziaria francescana e portatrice di cilicio.
Il premio internazionale si ispira proprio al mecenatismo di Lucrezia, a quella capacità di attrarre nel suo nobile entourage artisti, scienziati e letterati e di creare a corte un clima di fervore intellettuale unico, fonte di prestigio per il casato. Il legame fra Bisceglie e Ferrara è suggellato dal titolo nobiliare di Lucrezia che fu appunto duchessa di Bisceglie e poi di Ferrara. In realtà la nobildonna non fu mai presente a Bisceglie, ma ebbe a cuore la cittadina adriatica. Una leggenda priva di consistenza la vede protagonista nell’invenzione del dolce “Il Sospiro” a lei dedicato dai biscegliesi in occasione del suo matrimonio mai celebrato in città .
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