BARI - "Mentre il centrosinistra si dilania alla ricerca di convergenze su un candidato sindaco per il 2024, l’ennesima graduatoria boccia sonoramente il suo operato ventennale al governo di Bari, tra cui quello decennale del sindaco uscente, Antonio Decaro, e della sua giunta". Così in una nota il Direttivo FI Bari.
La nota prosegue: "L’ennesima maglia nera in bacheca, questa volta, l’hanno conseguita nell’edizione 2023 dell’indagine sulla Qualità della vita, realizzata da Italia Oggi con l’Università La Sapienza di Roma.
Qui, purtroppo, Bari continua ad annaspare in fondo alla classifica dei 107 capoluoghi di provincia italiani, confinata nel gruppo 3, in cui la qualità della vita è valutata scarsa o insufficiente. Non solo. Anziché risalire, quest’anno perde posizioni e scivola all’82º posto dall'80º del 2022.
L’indagine analizza 9 parametri e centinaia di sub indicatori: lavoro e affari, ambiente, istruzione, popolazione, reati, reddito, sicurezza sociale, sistema salute e tempo libero. In quasi tutti, colloca Bari tra le ultime della classe. E sconfessa così le quotidiane «veline giornalistiche» confezionate ad arte dal centrosinistra per accreditare il presunto buon governo delle sue Amministrazioni.
I dati, invece, dicono che la Città “vanta” solo 9 mq di verde urbano ad abitante; 0,32 mq di impianti fotovoltaici su edifici pubblici; una raccolta differenziata al 38%; adeguate competenze alfabetiche solo per il 59% degli studenti; 2,8 impianti sportivi ogni 100mila abitanti; 94 imprese ogni 100mila abitanti; una quota dell’8,8% di famiglie che possono far frequentare ai bimbi la scuola d'infanzia; 500 furti di auto annui ogni 100mila abitanti; una disoccupazione femminile al 14% e giovanile al 36%.
Insomma, per l’ennesima volta, uno studio imparziale certifica con dati reali come oggi la sinistra, dopo 20 anni di governo di Bari, abbia portato la nostra Città a sprofondare agli ultimi posti tra i capoluoghi nazionali.
Ai cittadini, pertanto, chiediamo di prendere atto di come ormai Bari sia rimasta indietro rispetto a tante altre città italiane che, invece, hanno beneficiato di un effettivo buon governo. E li invitiamo a congedare definitivamente l'orchestra del centrosinistra, che da decenni continua a suonare la stessa pessima musica, cambiando al massimo solo il direttore.
La qualità della vita non dipende solo da focaccia, birra e orecchiette. Bari non può restare agli ultimi posti. Può offrire una vita migliore ai suoi cittadini e diventare una moderna città europea. Ha le potenzialità e i mezzi per crescere e svilupparsi. Merita presidi sanitari efficienti, trasporti pubblici moderni ed ecosostenibili, piazze e strade pulite e sicure, giardini e parchi diffusi e ben curati, una tassazione comunale più bassa e meno burocrazia per agevolare imprese e commercio.
Ma tutto questo sarà possibile solo se chi governerà la città avrà davvero a cuore i baresi e, soprattutto, una visione per Bari. È ora di cambiare radicalmente politiche urbane e azione amministrativa. È tempo di licenziare il blocco politico che da un ventennio impedisce alla Città Metropolitana di Bari di rinnovarsi!" conclude Fi Bari.