BARI - È giusto puntare sul protocollo sanità e welfare sottoscritto il 2 maggio scorso con la Regione Puglia? Sì, che sia chiaro, la Cisl pugliese non intende indietreggiare o fare finta che sia carta straccia. Deve essere, al più presto, oggetto di confronto con la Regione e con la dirigenza delle diverse direzioni Asl. Di fatto metterlo in pratica risulta essere oggi l'aspetto più complesso, dopo 7 mesi diciamo che solo pochi sono stati i passi avanti per insufficienza di confronto.
Noi però non ci rassegniamo e intendiamo invece, proseguire su quel percorso come delineato all’interno dell’accordo. Presto partiremo dai territori e dai luoghi di cura, con assemblee pubbliche, varie iniziative di sensibilizzazione, che vedranno il coinvolgimento delle istituzioni e delle persone portandoli a conoscenza i contenuti del documento regionale. Ripartiremo da lì perché la sanità e il welfare pugliese non sono solo, per qualcuno, temi teorici di discussione o tavole rotonde, ma rappresentano un diritto fondamentale e non più procrastinabile. Tutta la Cisl Puglia, federazioni e strutture confederali territoriali, continueranno a lavorare sul confronto e nel merito, ma intendiamo nello stesso tempo esigere l'applicazione in toto di quell'accordo.
I fondi del Pnrr destinati in particolare alle infrastrutture sanitarie, così come più volte in questi ultimi anni abbiamo ribadito, in assenza di nuovo personale saranno cattedrali nel deserto e il 2026 è alla porta e per questo dobbiamo scongiurare la lunga sequela di risorse pubbliche che potrebbero essere spese male, comprese anche quelle destinate appunto alla sanità. Non ha senso sottoscrivere protocolli che non trovano applicazione reale. La nostra valutazione, emersa nel corso dell’assemblea, è che la sanità e il welfare pugliese negli ultimi periodi non fanno passi avanti. I problemi sono tanti, a partire dalla carenza di personale, alla scarsa incisività della medicina territoriale alle lunghe liste d'attesa che inducono i cittadini a preferire il privato. Una scelta questa che, però, non tutti possono economicamente sostenere. Abbiamo più volte presentato le nostre proposte alla Regione, per ultima inclusa quella finalizzata a smaltire proprio le liste d'attesa ma non abbiamo ricevuto alcun riscontro. La misura è veramente colma.
Riguardo la manifestazione del 25 novembre a Roma, in Piazza Santi Apostoli, abbiamo scelto sin dal primo momento di manifestare e non scioperare e abbiamo anche ben spiegato questa direzione. Non ci è sembrato opportuno pesare sulle tasche delle lavoratrici e dei lavoratori ma pure delle stesse imprese, anche perché a loro chiediamo maggiore produttività, e poi sarebbe complicato in questa fase bloccare il Paese ed i cittadini creando disagi. Dei 24 miliardi che costituiscono la legge di bilancio, l’85% è destinato a misure di incentivi, sostegni fiscali al lavoro, alle pensioni e alle famiglie con redditi medio-bassi, frutto delle proposte della Cisl nel corso del confronto con il Governo.
È una legge di bilancio che come Cisl abbiamo valutato in modo articolato, fatta di luci ed ombre. Sabato in piazza a Roma porteremo anche le nostre istanze: dalla Puglia al momento contiamo circa 800 adesioni tra delegati e quadri, lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati, numeri quest’ultimi che crescono di ora in ora.
Necessari dovranno essere ulteriori miglioramenti su pensioni, sostegno al reddito e sul piano fiscale, con una decisa accelerazione nell’attuazione del PNRR, monitorando con la massima attenzione che sia garantita la quota di risorse per il Mezzogiorno.
Noi però non ci rassegniamo e intendiamo invece, proseguire su quel percorso come delineato all’interno dell’accordo. Presto partiremo dai territori e dai luoghi di cura, con assemblee pubbliche, varie iniziative di sensibilizzazione, che vedranno il coinvolgimento delle istituzioni e delle persone portandoli a conoscenza i contenuti del documento regionale. Ripartiremo da lì perché la sanità e il welfare pugliese non sono solo, per qualcuno, temi teorici di discussione o tavole rotonde, ma rappresentano un diritto fondamentale e non più procrastinabile. Tutta la Cisl Puglia, federazioni e strutture confederali territoriali, continueranno a lavorare sul confronto e nel merito, ma intendiamo nello stesso tempo esigere l'applicazione in toto di quell'accordo.
I fondi del Pnrr destinati in particolare alle infrastrutture sanitarie, così come più volte in questi ultimi anni abbiamo ribadito, in assenza di nuovo personale saranno cattedrali nel deserto e il 2026 è alla porta e per questo dobbiamo scongiurare la lunga sequela di risorse pubbliche che potrebbero essere spese male, comprese anche quelle destinate appunto alla sanità. Non ha senso sottoscrivere protocolli che non trovano applicazione reale. La nostra valutazione, emersa nel corso dell’assemblea, è che la sanità e il welfare pugliese negli ultimi periodi non fanno passi avanti. I problemi sono tanti, a partire dalla carenza di personale, alla scarsa incisività della medicina territoriale alle lunghe liste d'attesa che inducono i cittadini a preferire il privato. Una scelta questa che, però, non tutti possono economicamente sostenere. Abbiamo più volte presentato le nostre proposte alla Regione, per ultima inclusa quella finalizzata a smaltire proprio le liste d'attesa ma non abbiamo ricevuto alcun riscontro. La misura è veramente colma.
Riguardo la manifestazione del 25 novembre a Roma, in Piazza Santi Apostoli, abbiamo scelto sin dal primo momento di manifestare e non scioperare e abbiamo anche ben spiegato questa direzione. Non ci è sembrato opportuno pesare sulle tasche delle lavoratrici e dei lavoratori ma pure delle stesse imprese, anche perché a loro chiediamo maggiore produttività, e poi sarebbe complicato in questa fase bloccare il Paese ed i cittadini creando disagi. Dei 24 miliardi che costituiscono la legge di bilancio, l’85% è destinato a misure di incentivi, sostegni fiscali al lavoro, alle pensioni e alle famiglie con redditi medio-bassi, frutto delle proposte della Cisl nel corso del confronto con il Governo.
È una legge di bilancio che come Cisl abbiamo valutato in modo articolato, fatta di luci ed ombre. Sabato in piazza a Roma porteremo anche le nostre istanze: dalla Puglia al momento contiamo circa 800 adesioni tra delegati e quadri, lavoratrici, lavoratori, pensionate e pensionati, numeri quest’ultimi che crescono di ora in ora.
Necessari dovranno essere ulteriori miglioramenti su pensioni, sostegno al reddito e sul piano fiscale, con una decisa accelerazione nell’attuazione del PNRR, monitorando con la massima attenzione che sia garantita la quota di risorse per il Mezzogiorno.