ROBERTO BERLOCO - ALTAMURA. In paese, è il principale cantiere aperto insieme a quello della villa comunale. E’
anche quello che insiste lungo uno dei rari viali che il suolo urbano altamurano offra, noto
come via Alessandro Manzoni. Si, il nome d’uno dei protagonisti più prestigiosi della
letteratura italiana per una delle vie cittadine più ampie e più dignitose, con alberature e
panchine dislocate con una certa continuità, comprendendo anche l’allargamento di piazza
Giuseppe De Napoli, che fa da foce a via Ugo Foscolo, guarda caso il nome d’un altro
astro letterario del passato.
Si tratta dei lavori tanto attesi per la riqualificazione definitiva dell’arteria nel tratto compreso tra via Carpentino e piazza De Napoli, un chilometro sul quale s’era intervenuti anche negli anni scorsi, con lo scopo di medicare i passaggi più in rovina, soprattutto quelli che le radici degli alberi avevano sconquassato, al punto da emergere in superficie. Giova ricordare che si tratta d’interventi promessi e programmati durante la trascorsa Amministrazione, quella che fu retta da Rosa Melodia, almeno fino alle sue dimissioni. E che, per quanto sembrino preludere ad una soluzione per l’area mercatale, che ogni sabato mattina, da oltre un quindicennio a questa parte, si svolge lungo l’intera strada producendo disagi ai suoi residenti, sono finalizzati esclusivamente al restauro di questo particolare segmento del viale, il quale, ad operazioni ultimate, continuerà ad esser occupato dai mercatali per tutta la sua estensione, con ogni probabilità ancora per altri, lunghi anni.
Guardando all’ultimo decennio o anche più addietro, l’unica risoluta volontà a trovare un appianamento della vicenda risale alla parentesi del Governo di Giacinto Forte, con l’individuazione di un’area alternativa alle spalle della Stazione ferroviaria, in quella che viene usualmente appellata Zona artigianale. Uno sbocco di cui, però, la questione non poté godere per l’intensa resistenza dei mercatali, ma, soprattutto, a causa dei forti venti giudiziari che travolsero l’insegnante altamurano.
E che si conservi inalterata, ancor oggi, la volontà a non trovar soluzione per uno spazio alternativo idoneo ad ospitare il commercio all’aperto del penultimo dì della settimana (l’unica vera, quella dell’area attrezzata, in passato valutata e puntualmente allontanata nell’incapacità d’elaborare una strategia finanziaria adeguata allo scopo), lo conferma il fatto che il mercato non sia stato spostato neppure provvisoriamente in uno degli altri siti cittadini considerati appropriati ad ospitarlo. Piuttosto, le opere d’intervento sono state frazionate in più fasi: la prima, quella in corso, per la parte più a monte, le successive subito dopo che questa sarà terminata, con i mercatali suddivisi in due turni per occupare la metà libera a valle, da piazza De Napoli fino alle coste della circonvallazione.
Il calendario prevede l’arco di trecentosessantacinque giorni per la gestazione dei lavori, ufficialmente consegnati il 6 novembre scorso ad un’associazione temporanea di imprese provenienti da Andria e Barletta, con l’architetto Luigia Picerno come responsabile unico del procedimento. L’importo a base gara è di euro 789.124,72, mentre quello contrattuale è di euro 527.242,64. Ovviamente, considerata la media reale di durata delle opere pubbliche in Italia, l’anno in questione potrebbe risolversi in un augurio.
Si tratta dei lavori tanto attesi per la riqualificazione definitiva dell’arteria nel tratto compreso tra via Carpentino e piazza De Napoli, un chilometro sul quale s’era intervenuti anche negli anni scorsi, con lo scopo di medicare i passaggi più in rovina, soprattutto quelli che le radici degli alberi avevano sconquassato, al punto da emergere in superficie. Giova ricordare che si tratta d’interventi promessi e programmati durante la trascorsa Amministrazione, quella che fu retta da Rosa Melodia, almeno fino alle sue dimissioni. E che, per quanto sembrino preludere ad una soluzione per l’area mercatale, che ogni sabato mattina, da oltre un quindicennio a questa parte, si svolge lungo l’intera strada producendo disagi ai suoi residenti, sono finalizzati esclusivamente al restauro di questo particolare segmento del viale, il quale, ad operazioni ultimate, continuerà ad esser occupato dai mercatali per tutta la sua estensione, con ogni probabilità ancora per altri, lunghi anni.
Guardando all’ultimo decennio o anche più addietro, l’unica risoluta volontà a trovare un appianamento della vicenda risale alla parentesi del Governo di Giacinto Forte, con l’individuazione di un’area alternativa alle spalle della Stazione ferroviaria, in quella che viene usualmente appellata Zona artigianale. Uno sbocco di cui, però, la questione non poté godere per l’intensa resistenza dei mercatali, ma, soprattutto, a causa dei forti venti giudiziari che travolsero l’insegnante altamurano.
E che si conservi inalterata, ancor oggi, la volontà a non trovar soluzione per uno spazio alternativo idoneo ad ospitare il commercio all’aperto del penultimo dì della settimana (l’unica vera, quella dell’area attrezzata, in passato valutata e puntualmente allontanata nell’incapacità d’elaborare una strategia finanziaria adeguata allo scopo), lo conferma il fatto che il mercato non sia stato spostato neppure provvisoriamente in uno degli altri siti cittadini considerati appropriati ad ospitarlo. Piuttosto, le opere d’intervento sono state frazionate in più fasi: la prima, quella in corso, per la parte più a monte, le successive subito dopo che questa sarà terminata, con i mercatali suddivisi in due turni per occupare la metà libera a valle, da piazza De Napoli fino alle coste della circonvallazione.
Il calendario prevede l’arco di trecentosessantacinque giorni per la gestazione dei lavori, ufficialmente consegnati il 6 novembre scorso ad un’associazione temporanea di imprese provenienti da Andria e Barletta, con l’architetto Luigia Picerno come responsabile unico del procedimento. L’importo a base gara è di euro 789.124,72, mentre quello contrattuale è di euro 527.242,64. Ovviamente, considerata la media reale di durata delle opere pubbliche in Italia, l’anno in questione potrebbe risolversi in un augurio.
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