BARI - L’assessore al Patrimonio Vito Lacoppola rende noto che, alla luce degli aggiornamenti normativi e giurisprudenziali in tema di concessioni aventi a oggetto le aree pubbliche su cui insistono chioschi ed edicole (da ultimo Corte di Cassazione a Sezioni Unite con Sentenza del 23/11/2023, n. 32559), l’amministrazione comunale, condotto un necessario approfondimento istruttorio, ha ritenuto di prorogare le citate concessioni come di seguito specificato:
• per la durata di tre anni (fino al 31.12.2026) in favore di tutti coloro che svolgono attività di vendita di libri e di giornali, in considerazione sia delle difficoltà economiche della categoria, dovute al progressivo passaggio all’informazione digitale, sia dell’alto tasso di abbandono di questo tipo di attività commerciali che negli ultimi anni ha determinato un’ampia disponibilità di spazi concedibili; • per la durata di un anno (fino al 31.12.2024) in favore di tutti coloro che svolgono attività diversa dalla vendita di libri e di giornali considerato, in questo caso, lo scarso numero di chioschi del genere per i quali è dunque necessaria una procedura comparativa ad evidenza pubblica, come disposto, tra l’altro, dalla normativa intermedia.
“Questa scelta - commenta Vito Lacoppola - è coerente con le più recenti disposizioni legislative nonché con la relativa giurisprudenza, sebbene non ancora definitive: l’obiettivo dell’amministrazione comunale è quello di salvaguardare il lavoro degli addetti al settore in attesa di una riforma complessiva e organica della materia, consentendo alle attività economiche interessate di continuare a lavorare negli spazi pubblici loro concessi”.
• per la durata di tre anni (fino al 31.12.2026) in favore di tutti coloro che svolgono attività di vendita di libri e di giornali, in considerazione sia delle difficoltà economiche della categoria, dovute al progressivo passaggio all’informazione digitale, sia dell’alto tasso di abbandono di questo tipo di attività commerciali che negli ultimi anni ha determinato un’ampia disponibilità di spazi concedibili; • per la durata di un anno (fino al 31.12.2024) in favore di tutti coloro che svolgono attività diversa dalla vendita di libri e di giornali considerato, in questo caso, lo scarso numero di chioschi del genere per i quali è dunque necessaria una procedura comparativa ad evidenza pubblica, come disposto, tra l’altro, dalla normativa intermedia.
“Questa scelta - commenta Vito Lacoppola - è coerente con le più recenti disposizioni legislative nonché con la relativa giurisprudenza, sebbene non ancora definitive: l’obiettivo dell’amministrazione comunale è quello di salvaguardare il lavoro degli addetti al settore in attesa di una riforma complessiva e organica della materia, consentendo alle attività economiche interessate di continuare a lavorare negli spazi pubblici loro concessi”.
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