BARI - La Giunta regionale pugliese avrebbe dovuto varare oggi il piano di dimensionamento scolastico, ma la procedura si è inaspettatamente bloccata, rivelando le difficoltà e le contraddizioni presenti nella maggioranza del governo nazionale e nelle regioni del centro destra.
Le bozze circolate al momento svelano una misura del governo considerata inadeguata e insufficiente. Le autonomie scolastiche aggiuntive, che rappresentano il 2,5% della dotazione dei Dirigenti Scolastici, sarebbero indisponibili per nomine in ruolo e mobilità interregionale dei Dirigenti Scolastici. Questo solleva preoccupazioni sulla capacità di mantenere la continuità del personale e le opportunità di assunzione.
Inoltre, si evidenzia che la misura rappresenta una deroga per il solo anno accademico 2024/25, con un contentino alle regioni che hanno già effettuato il dimensionamento o che non si avvalgono di questa facoltà. Il termine per l'adozione dei piani di dimensionamento è stato prorogato al 5 gennaio.
Le reazioni critiche alla proposta del governo sono numerose, con molte voci che denunciano la mancanza di una vera attenuazione del dimensionamento scolastico. Si sottolinea che il governo ha tardivamente riconosciuto che il dimensionamento crea scompensi e distorsioni, generando malcontento e inefficienze.
La protesta si è manifestata in diverse situazioni, compreso il dimensionamento della Casavola d’Assisi di Modugno. Si chiede ora alla Regione Puglia di agire rapidamente per evitare aggregazioni incredibili di oltre 1400 alunni nel primo ciclo e di rivedere la proposta del governo per garantire la continuità e la qualità dell'istruzione nella regione.