BARI - Nell'ultimo incontro presso l'assessorato regionale all'istruzione con le Organizzazioni Sindacali, emergono i limiti dell'imposizione governativa nel dimensionamento scolastico. La forzatura di coinvolgere le scuole superiori ha sollevato preoccupazioni, portando l'azione sindacale a tentare una "riduzione del danno" causato dalla perdita di organico.
La critica si concentra sulla riduzione degli autonomie regionali, che porta a dimensionamenti con scuole fino a 1700 studenti, ben oltre le assegnazioni ministeriali. Questo scenario impone una "riduzione del danno" non asettica, considerando la mancanza di coinvolgimento preventivo delle comunità scolastiche.
La provincia di Bari e Brindisi manifestano ferma contrarietà , mentre Taranto propone dimensionamenti inediti. Solo a Foggia, nella BAT e a Lecce, le conferenze di servizio sembrano aver coinvolto istituti superiori, seppur in numero limitato.
Nonostante le divergenze, l'impianto dei dimensionamenti scolastici imposti dalla legge di stabilità di dicembre 2022 persiste. La necessaria aggregazione delle scuole avviene con numeri spropositati nel primo ciclo, compromettendo un'offerta formativa adatta ai contesti sociali e territoriali.
La prospettiva di un piano regionale tra Natale e Capodanno, per evitare il commissariamento, è contestata dalla FLC CGIL. La richiesta di considerare le scuole come comunità educanti, basate su numeri di studenti sostenibili, rimane al centro dell'opposizione sindacale.