Ambiente: dimensioni di tutela del creato e protezione del paesaggio
DONATO FORENZA - La Tutela del Creato e la Protezione del Paesaggio costituiscono azioni indilazionabili per
l’equilibrio del Pianeta Terra e dei suoi Sistemi Ambientali. In Italia, il Consiglio di Stato è
intervenuto per analizzare i rapporti complessi tra vasti interessi interconnessi con i Sistemi del
Paesaggio e il Patrimonio culturale, storico e artistico della Nazione.
Negli ultimi anni, a causa dei cambiamenti climatici,sono stati intensificati studi e ricerche per attuare efficaci sistemi di protezione dei Sistemi Ambientali e del paesaggio, evidenziando la necessità di un approccio sistematico, in virtù del Decreto legislativo 42/2004. La normativa concernente la Tutela dei beni paesaggistici è stata regolamentata dal Decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, che, sulla base della delega contenuta nell’articolo 10 della legge n. 137/2002, ha introdotto il “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, noto come “codice Urbani”.
Grande rilevanza assume la valutazione dell’art. 9 Cost.,in relazione al nuovo ultimo comma, in cui, oltre alla tutela del paesaggio, si è aggiunta la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, tra i compiti della Repubblica italiana. E’ opportuna e indifferibile, a causa dei cambiamenti climatici, l’attuazione di innovative dimensioni scientifiche per la Tutela del Creato e la protezione del Paesaggio. Esse devono essere realizzate attraverso nuovi Piani Ecologici e Strumenti Interdisciplinari che assumano peculiarità di funzionalità progettuali, ecologiche, strategiche e di valorizzazione integrata del paesaggio, in sinergia con i principi dello Sviluppo Sostenibile e rispetto dei Diritti dell’Umanità, in connubio con la solidarietà tra i Paesi del mondo.
In riferimento alla Convenzione Europea sul Paesaggio e ai nuovi studi di Scienze del Sistema paesaggio emergono complesse interrelazioni tra gli elementi strutturali delle rispettive componenti fisiche, ambientali, climatiche e loro variabili. Inoltre, ai fini della protezione integrata del paesaggio, sono necessarie nuove ricerche in riferimento agli indicatori dei fattori correlati ai Sistemi di Valenze sociali, antropologiche, percettive, formali, simboliche e artistiche dei territori.
I Sistemi Urbani e le componenti del Creato, che le dinamiche delle popolazioni locali hanno percepito e costruito nello spazio-tempo, hanno trasformato “l’ecosistema topos”, che è diventato scenario assunto come luogo di identificazione della collettività, in continua evoluzione.
Il monitoraggio continuo dei Beni paesaggistici, in sintesi, può essere attuato mediante alcuni sistemi innovativi di Tutela normativa e di Etica Ambientale (Forenza, 2016), ai fini dell’attuazione dei principi di protezione dei Sistemi Ambientali e Sostenibilità per il miglioramento della Qualità della Vita. Una forma di tutela concerne la gestione del paesaggio mediante i vincoli paesaggistici, e opera con divieti, con l’obbligo di assoggettare ad autorizzazione paesaggistica ogni progetto comportante trasformazione delle aree protette dai vincoli. E’ fondamentale l’Educazione Ambientale Strategica quale metodologia di Prevenzione e Previsione della Protezione Integrata.
L’espressione “paesaggio”, contenuta nell’ articolo 9, non deve essere riferita, pertanto, solamente alla forma-percezione esteriore ed estetica dello spazio-tempo, ma può essere reinterpretata in una polidimensione generale, con il significato di ecosistema complesso poliedrico ambientale relativo a un determinato processo cronologico. Notevole valenza assumono le recenti Encicliche di Papa Francesco e le normative nazionali ed europee.
Occorre quindi una nuova Normativa a Tutela della Complessità Ambientale, che preveda strumenti di ecopianificazione territoriale e protezione territoriale-ambientale, dai PTR al PRG comunale e regolamento ambientale, con i quali si impongono divieti, e indicazioni localizzative e normative. La tutela di gestione attiva tende a mantenere le caratteristiche di un bene mediante metodi attivi, tra i quali vi sono Ecoprogettazione e valida gestione, studi scientifici di Prevenzione Integrata, conoscenza dei beni materiali e immateriali e necessità di tutela dei Beni Ambientali e delle Persone del Pianeta.
Negli ultimi anni, a causa dei cambiamenti climatici,sono stati intensificati studi e ricerche per attuare efficaci sistemi di protezione dei Sistemi Ambientali e del paesaggio, evidenziando la necessità di un approccio sistematico, in virtù del Decreto legislativo 42/2004. La normativa concernente la Tutela dei beni paesaggistici è stata regolamentata dal Decreto legislativo 22 gennaio 2004, n. 42, che, sulla base della delega contenuta nell’articolo 10 della legge n. 137/2002, ha introdotto il “Codice dei beni culturali e del paesaggio”, noto come “codice Urbani”.
Grande rilevanza assume la valutazione dell’art. 9 Cost.,in relazione al nuovo ultimo comma, in cui, oltre alla tutela del paesaggio, si è aggiunta la tutela dell’ambiente, della biodiversità e degli ecosistemi, tra i compiti della Repubblica italiana. E’ opportuna e indifferibile, a causa dei cambiamenti climatici, l’attuazione di innovative dimensioni scientifiche per la Tutela del Creato e la protezione del Paesaggio. Esse devono essere realizzate attraverso nuovi Piani Ecologici e Strumenti Interdisciplinari che assumano peculiarità di funzionalità progettuali, ecologiche, strategiche e di valorizzazione integrata del paesaggio, in sinergia con i principi dello Sviluppo Sostenibile e rispetto dei Diritti dell’Umanità, in connubio con la solidarietà tra i Paesi del mondo.
In riferimento alla Convenzione Europea sul Paesaggio e ai nuovi studi di Scienze del Sistema paesaggio emergono complesse interrelazioni tra gli elementi strutturali delle rispettive componenti fisiche, ambientali, climatiche e loro variabili. Inoltre, ai fini della protezione integrata del paesaggio, sono necessarie nuove ricerche in riferimento agli indicatori dei fattori correlati ai Sistemi di Valenze sociali, antropologiche, percettive, formali, simboliche e artistiche dei territori.
I Sistemi Urbani e le componenti del Creato, che le dinamiche delle popolazioni locali hanno percepito e costruito nello spazio-tempo, hanno trasformato “l’ecosistema topos”, che è diventato scenario assunto come luogo di identificazione della collettività, in continua evoluzione.
Il monitoraggio continuo dei Beni paesaggistici, in sintesi, può essere attuato mediante alcuni sistemi innovativi di Tutela normativa e di Etica Ambientale (Forenza, 2016), ai fini dell’attuazione dei principi di protezione dei Sistemi Ambientali e Sostenibilità per il miglioramento della Qualità della Vita. Una forma di tutela concerne la gestione del paesaggio mediante i vincoli paesaggistici, e opera con divieti, con l’obbligo di assoggettare ad autorizzazione paesaggistica ogni progetto comportante trasformazione delle aree protette dai vincoli. E’ fondamentale l’Educazione Ambientale Strategica quale metodologia di Prevenzione e Previsione della Protezione Integrata.
L’espressione “paesaggio”, contenuta nell’ articolo 9, non deve essere riferita, pertanto, solamente alla forma-percezione esteriore ed estetica dello spazio-tempo, ma può essere reinterpretata in una polidimensione generale, con il significato di ecosistema complesso poliedrico ambientale relativo a un determinato processo cronologico. Notevole valenza assumono le recenti Encicliche di Papa Francesco e le normative nazionali ed europee.
Occorre quindi una nuova Normativa a Tutela della Complessità Ambientale, che preveda strumenti di ecopianificazione territoriale e protezione territoriale-ambientale, dai PTR al PRG comunale e regolamento ambientale, con i quali si impongono divieti, e indicazioni localizzative e normative. La tutela di gestione attiva tende a mantenere le caratteristiche di un bene mediante metodi attivi, tra i quali vi sono Ecoprogettazione e valida gestione, studi scientifici di Prevenzione Integrata, conoscenza dei beni materiali e immateriali e necessità di tutela dei Beni Ambientali e delle Persone del Pianeta.
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