Diritti dei bambini: Foggia e la Capitanata non sono ultime



FOGGIA – Foggia e la Capitanata hanno un patrimonio di competenze multidisciplinari, di elevate professionalità e di grande sensibilità per quanto attiene alla difesa dei diritti dei bambini, in special modo dei minori che vivono o hanno vissuto il dramma e le tragedie della violenza intrafamiliare. Ieri, giovedì 14 dicembre, la rete fatta di istituzioni, associazioni e professionisti impegnati in questo particolare ambito si è ritrovata nella Sala Fedora del Teatro Umberto Giordano di Foggia, per un focus nazionale organizzato dalla Camera Minorile di Capitanata. Il tema discusso è quanto mai attuale: “Femminicidio e violenza familiare: i figli vittime due volte”. “Ci hanno fatto enormemente piacere la partecipazione e le parole pronunciate da Ludovico Vaccaro, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Foggia, nel suo intervento”, dichiara Anna Lucia Celentano, presidente della Camera Minorile di Capitanata. 

“Il Procuratore della Repubblica ha spiegato che Foggia e la Capitanata, per quanto attiene all’ambito così complesso e importante, qual è quello del sostegno ai minori che vivono o hanno vissuto la tragedia della violenza intrafamiliare, non sono affatto ‘ultime’, ma rappresentano una realtà fatta di formazione continua, competenze, sensibilità e una elevata propensione a fare squadra”. Magistrati, avvocati, psicologi, pediatri, assistenti sociali, medici, personale qualificato del terzo settore: dietro le quinte di femminicidi e violenza intrafamiliare, accanto a chi è stato tragicamente colpito da vicende dolorosissime, c’è un impegno più vasto e complesso di quanto emerge.

Nei nuclei colpiti dalla violenza intrafamiliare e sconvolti dall’orrore dei femminicidi, i figli sono vittime due volte: lo sono sulla propria pelle, ma anche nelle drammatiche conseguenze di lungo corso che seguono alla perdita di una madre e all’abbandono di un padre carnefice.

Entrando nel merito del sistema di leggi, interventi e tutele che caratterizzano il fenomeno dei femminicidi e della violenza interna alle famiglie, il focus si è caratterizzato per le disamine e gli interventi di Ludovico Vaccaro, Procuratore della Repubblica presso il Tribunale di Foggia; Anna Lucia Celentano, presidente della Camera Minorili di Capitanata; Maria Emilia De Martinis, responsabile del Settore Psicosociale pedagogico dell’Unione Nazionale Camere Minorili; Anna Carlucci, assistente sociale del Comune di Foggia delegata dalla sindaca di Foggia Maria Aida Episcopo, ieri impegnata nell’esordio della nuova giunta e del rinnovato Consiglio comunale; Giulio Treggiari, presidente della Camera Penale di Capitanata; Ermenegildo Russo, avvocato del Foro di Foggia; l’avvocato Massimiliano Arena, fondatore della Camera Minorile di Capitanata; l’avvocato Roberta di Bella, del Foro di Genova; Rosa Pensa, Sostituto Procuratore; Grazia Tiziana Vitale, dirigente psicologo UOSD Psicologia GIADA del Policlinico Giovanni XXIII di Bari; la dottoressa Maria Teresa Vaccaro, Associazione Viola Dauna.

DONNE PROTAGONISTE. Le donne al fianco delle donne e dei minori vittime di violenza: a Foggia e in Capitanata, le professioniste che garantiscono quotidianamente il proprio impegno in questo complesso e delicatissimo ambito sono molte, espressione di una dedizione ammirevole e di competenze multidisciplinari elevatissime. È uno degli aspetti emerso nel focus nazionale di ieri, con la partecipazione qualificata e qualificante di professioniste che hanno dato vita a un confronto capace di approfondire i mille aspetti differenti e complementari del triste fenomeno della violenza intrafamiliare.

“L’incontro di ieri sera”, dichiara Maria Emilia De Martinis, segretario della Camera Minorile di Foggia, “rappresenta un’altra tappa importante di formazione e confronto all’interno di una rete di persone, donne e uomini, che vogliono continuare a impegnarsi al massimo delle loro capacità, possibilità e competenze per affrontare tutte le problematiche inerenti al tragico fenomeno della violenza all’interno delle famiglie e alle drammatiche conseguenze sui minori”.


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