BARI - La ASL di Bari è sempre più efficiente e virtuosa. Lo dimostrano i dati sul risparmio energetico: fino al 31 ottobre del 2023 l’azienda sanitaria è riuscita a risparmiare 6 milioni e mezzo di euro nel consumo di energia elettrica e oltre 1 milione nel consumo di gas. Risorse economiche che derivano dal piano di contenimento della spesa nei consumi delle forniture.
Come emerge dalla piattaforma ora in utilizzo nella ASL che monitora i consumi di gas ed energia elettrica nelle strutture sanitarie, i relativi risultati in termini quantitativi e monetari sono sorprendenti, specie nel confronto tra 2022 e 2023. La spesa attuale di energia elettrica è pari a 12 milioni e 833mila euro mentre lo scorso anno, nel 2022, nello stesso periodo di riferimento (gennaio-ottobre) era di 19.372mila euro, con una differenza di oltre il 33% che si quantifica in 6 milioni e mezzo di euro di spesa in meno. Stessa efficienza economica si riscontra nel consumo di gas: a fronte di 5 milioni e 804mila euro spesi nel 2022, da gennaio ad ottobre del 2023 il fatturato della azienda in questa voce di spesa è di 4 milioni e 122mila euro con una differenza di circa il 28%.
“Il risparmio energetica è frutto di un doppio investimento – spiega il direttore generale, Antonio Sanguedolce – sia in risorse umane qualificate e competenti che operano all’interno della Area gestione tecnica aziendale, capaci di eseguire – con il supporto di idonei mezzi informatici - un’analisi preventiva per valutare le migliori condizioni del mercato e delle proposte contrattuali e sia in tecnologia, in quanto la ASL si è dotata nell’ultimo anno di un software di alta qualità finalizzato al monitoraggio e al contenimento della spesa”.
La ASL di Bari da gennaio del 2023 si è, infatti, dotata di un sistema di gestione e controllo delle forniture di energia elettrica e gas per verificare tempestivamente eventuali anomalie e/o sprechi.
“Attraverso questo software di gestione remota – argomenta il direttore amministrativo Luigi Fruscio - è possibile controllare in maniera centralizzata i dati di consumo dell’intera azienda, anche da più sedi, oltre a semplificare i processi di gestione delle utenze di energia elettrica e gas, e scoprire, con tempestività, eventuali discordanze rispetto a parametri standard”.
Sono complessivamente 268 i contatori di luce e gas al centro dei controlli del software. I dispositivi tra l’altro sono ubicati nelle numerose sedi della ASL, distribuite su un vasto territorio, e rappresentate da edifici difformi sia per età che per stato di conservazione: questo significa che si possono verificare potenziali inefficienze nascoste e una domanda energetica non omogenea. Da qui la necessità da parte della azienda sanitaria di procedere ad una mappatura dettagliata dei processi e delle utenze energetiche coinvolte, sia per promuovere future azioni di efficientamento energetico sia, in generale, per una migliore efficienza operativa.
Per una struttura sanitaria i costi energetici possono rappresentare fino al 3% dei costi totali; più del 40% del consumo di energia è dovuto agli impianti di climatizzazione, mentre illuminazione, acqua calda sanitaria e lavanderia incidono per circa il 15% ciascuno. La complessità degli utilizzi energetici in ospedali e strutture sanitarie suggerisce, dunque, una mappatura dettagliata e costante dei consumi, sia per effettuare la diagnosi energetica, volta ad attivare percorsi di efficientamento energetico, sia per la gestione nel tempo dell’energia.
Come emerge dalla piattaforma ora in utilizzo nella ASL che monitora i consumi di gas ed energia elettrica nelle strutture sanitarie, i relativi risultati in termini quantitativi e monetari sono sorprendenti, specie nel confronto tra 2022 e 2023. La spesa attuale di energia elettrica è pari a 12 milioni e 833mila euro mentre lo scorso anno, nel 2022, nello stesso periodo di riferimento (gennaio-ottobre) era di 19.372mila euro, con una differenza di oltre il 33% che si quantifica in 6 milioni e mezzo di euro di spesa in meno. Stessa efficienza economica si riscontra nel consumo di gas: a fronte di 5 milioni e 804mila euro spesi nel 2022, da gennaio ad ottobre del 2023 il fatturato della azienda in questa voce di spesa è di 4 milioni e 122mila euro con una differenza di circa il 28%.
“Il risparmio energetica è frutto di un doppio investimento – spiega il direttore generale, Antonio Sanguedolce – sia in risorse umane qualificate e competenti che operano all’interno della Area gestione tecnica aziendale, capaci di eseguire – con il supporto di idonei mezzi informatici - un’analisi preventiva per valutare le migliori condizioni del mercato e delle proposte contrattuali e sia in tecnologia, in quanto la ASL si è dotata nell’ultimo anno di un software di alta qualità finalizzato al monitoraggio e al contenimento della spesa”.
La ASL di Bari da gennaio del 2023 si è, infatti, dotata di un sistema di gestione e controllo delle forniture di energia elettrica e gas per verificare tempestivamente eventuali anomalie e/o sprechi.
“Attraverso questo software di gestione remota – argomenta il direttore amministrativo Luigi Fruscio - è possibile controllare in maniera centralizzata i dati di consumo dell’intera azienda, anche da più sedi, oltre a semplificare i processi di gestione delle utenze di energia elettrica e gas, e scoprire, con tempestività, eventuali discordanze rispetto a parametri standard”.
Sono complessivamente 268 i contatori di luce e gas al centro dei controlli del software. I dispositivi tra l’altro sono ubicati nelle numerose sedi della ASL, distribuite su un vasto territorio, e rappresentate da edifici difformi sia per età che per stato di conservazione: questo significa che si possono verificare potenziali inefficienze nascoste e una domanda energetica non omogenea. Da qui la necessità da parte della azienda sanitaria di procedere ad una mappatura dettagliata dei processi e delle utenze energetiche coinvolte, sia per promuovere future azioni di efficientamento energetico sia, in generale, per una migliore efficienza operativa.
Per una struttura sanitaria i costi energetici possono rappresentare fino al 3% dei costi totali; più del 40% del consumo di energia è dovuto agli impianti di climatizzazione, mentre illuminazione, acqua calda sanitaria e lavanderia incidono per circa il 15% ciascuno. La complessità degli utilizzi energetici in ospedali e strutture sanitarie suggerisce, dunque, una mappatura dettagliata e costante dei consumi, sia per effettuare la diagnosi energetica, volta ad attivare percorsi di efficientamento energetico, sia per la gestione nel tempo dell’energia.