Eliminazione delle barriere architettoniche, Lecce approva il Piano per l’Accessibilità


LECCE
- Il Consiglio comunale ha approvato oggi il Piano per l’Accessibilità, lo strumento di programmazione degli interventi su spazi ed edifici pubblici necessari per rimuovere ogni ostacolo alla partecipazione della vita collettiva per ogni persona, senza distinzioni. Il Piano per l’Accessibilità rappresenta l’evoluzione culturale e scientifica del PEBA, il Piano per l’eliminazione delle barriere architettoniche, ed ogni amministrazione pubblica è tenuta ad approvarlo.

Il processo di redazione del Piano si è svolto sotto la supervisione del dirigente del settore Lavori Pubblici Giovanni Puce e della Rup Sonia Cappello e ha coinvolto, oltre agli uffici comunali, agli assessorati ai Lavori Pubblici, Welfare, Urbanistica e Mobilità enti universitari come il Dipartimento di Architettura dell’Università degli Studi di Firenze, il Dipartimento di Storia, Società e Studi sull’Uomo e il Dipartimento di Ingegneria dell’Innovazione dell’Università del Salento. Attraverso accordi di ricerca e una convenzione, sono stati finanziati quattro assegni di ricerca che hanno consentito la istituzione del Laboratorio comunale per l’Accessibilità e l’impiego per tutta la durata della redazione del Piano, di quattro professionisti che hanno affiancato gli uffici, gli architetti Monica Bercigli, Francesca Raimondi e Dora Uricchio e il sociologo Giuseppe Gaballo. Coordinatore per la redazione del Piano, il professor Antonio Lauria ordinario di Tecnologia dell’Architettura dell’Università di Firenze.
«L’approvazione del Piano è un risultato importante che raggiungiamo insieme e un punto di partenza dal quale la città muove per arrivare a garantire a tutti uno spazio pubblico accessibile, dal quale nessuno si senta escluso per la presenza di elementi che gliene impediscono la fruizione – dichiara il sindaco Carlo Salvemini – è uno strumento che consente alle nuove progettazioni dello spazio pubblico della città di attestarsi sugli standard più avanzati di accessibilità e che fornisce indicazioni importantissime per la grande opera di recupero che dobbiamo compiere sul già costruito, sulle aree storiche, su un ambiente urbano che abbiamo ereditato e che è frutto di tempi nei quali la cultura dell’accessibilità era assolutamente estranea alla cultura della progettazione. I passi avanti che sono stati compiuti, dal punto di vista culturale prima che tecnico, ci consegnano strumenti come il Piano dell’Accessibilità che aiutano le città a porsi l’obiettivo di essere davvero per tutti e io ringrazio quanti hanno contribuito a questo risultato».
Il piano è strutturato in quattro sezioni: nella prima sono descritti metodi e criteri utilizzati dal Laboratorio Comunale per l’Accessibilità per giungere alla conoscenza del territorio e del quadro delle esigenze riscontrato, oltre alle tecnologie utilizzate per il rilievo e la gestione dei dati; nella seconda sono elencate le fasi del Piano e le corrispondenti attività svolte dal laboratorio; nella terza sono riportati gli schemi di valutazione che i tecnici hanno usato per rilevare l'attitudine degli edifici, delle strade, piazze all’adeguamento a migliori standard di accessibilità; nella quarta sono riportati esempi di casi pratici riguardanti edifici comunali (Palazzo Carafa), piazze (Piazza Gaetano Quarta), tratti stradali (via Salvatore Trinchese), spazi urbani (incroci stradali) sui quali si è già intervenuti. Ulteriori schede tecniche relative ad ogni elemento urbanistico che costituisce l'area pilota (museo, mercati, piazze, vicoli, scuole) verranno presentate all'approvazione della Giunta Comunale dopo l'approvazione del Piano per l'Accessibilità da parte del Consiglio Comunale.
Il lavoro per la redazione del Piano è partito dall’analisi dello scenario urbano e in particolare dell’Area Pilota individuata dal Consiglio comunale, corrispondente al centro storico e al centro moderno, un’area nella quale sorgono le principali funzioni pubbliche e commerciali della città. Qui i tecnici del Laboratorio comunale per l’Accessibilità hanno effettuato il rilievo delle barriere e messo a punto schemi di intervento per il ripristino dell’accessibilità e la rimozione dei detrattori nell’ambito degli interventi di riqualificazione che si succederanno nel tempo. Il primo riguarderà la riqualificazione di Via Trinchese, la cui cantierizzazione è prevista nei primi mesi del 2024.
Grazie all’analisi dei dati raccolti nell’Area pilota, dove sono stati mappati e geolocalizzati più di 4mila punti di interesse tra attrezzature urbane, infrastrutture di mobilità ed "elementi ostacolo", il Laboratorio ha riscontrato le diverse ricorrenze di barriere architettoniche e problematiche legate all’accessibilità, ed elaborato un modello di rilievo e di intervento che sarà applicato a tutto il contesto urbano, nei diversi Lotti Urbani Funzionali nei quali il Piano ha suddiviso la città. In particolare, sono state definite le schede rilievo, che dettano le modalità di rilievo delle barriere architettoniche presenti in un edificio o uno spazio pubblico, e le schede di intervento che forniscono ai progettisti e ai tecnici le adeguate soluzioni per la rimozione di ogni tipo di barriera e la creazione di un ambiente urbano realmente inclusivo.
Nella costruzione del Piano è stato fondamentale l’apporto delle associazioni e dei cittadini. Attraverso un percorso di partecipazione curato dal Laboratorio, la fase della ricognizione degli spazi e degli edifici pubblici nell’Area pilota, è stata eseguita con il coinvolgimento dei cittadini e delle associazioni che in città si occupano dei temi legati alla disabilità e che hanno anche trovato nel Laboratorio un luogo fisico a loro disposizione per l’organizzazione di attività.
«Ringrazio gli uffici, i tecnici, quanti sono stati impegnati nel lungo lavoro che ha portato all’approvazione del Piano, ringrazio il professor Lauria che ha sovrinteso alla sua realizzazione – dichiara l’assessore ai Lavori Pubblici Marco Nuzzaci – oggi abbiamo dotato la città di uno strumento in grado di monitorare, progettare e pianificare interventi per il raggiungimento di una soglia ottimale di fruibilità degli spazi per tutti, per le persone con disabilità ma anche per gli anziani, i bambini. Il nostro lavoro è stato supportato da una grande partecipazione, alle attività del Laboratorio hanno preso parte quarantotto associazioni, sei cooperative, due fondazioni impegnate nel sociale, associazioni datoriali, sindacati, centri servizi ordini professionali e istituzioni pubbliche. È un lavoro collettivo e sarà un lavoro importante quello che andremo a fare da qui in futuro, per rendere Lecce sempre più accessibile».

Posta un commento

Nuova Vecchia

Modulo di contatto