Fede e devozione per San Nicola attraverso l’arte di Michele Carofiglio

VITTORIO POLITO - Nel 1984, in occasione della visita a Bari di Sua Santità Giovanni Paolo II, ora Santo, il Centro Studi Nicolaiani della Basilica Pontificia di S. Nicola, pubblicò per i tipi di Mario Adda editore il volume di grande formato “Bari e San Nicola” con la riproduzione di 50 disegni Michele Carofiglio, la cui fede e la devozione verso un Santo, lo porta ad esteriorizzare i suoi sentimenti attraverso l’arte. I commenti alle tavole sono a cura di padre Gerardo Cioffari, O.P., e di Vito Antonio Melchiorre, noto storico barese.

Carofiglio, pittore, incisore, figurativo e paesaggista, con alle spalle un lungo periodo di attività e di riconoscimenti che testimoniano la sua valenza artistica, ha voluto esternare la sua fede disegnando cinquanta chine che rappresentano la storia e l’esaltazione del tempio dedicato a San Nicola, simbolo di Bari, nella sua romantica austerità e bellezza, che rappresentano le copertine del “Bollettino di S. Nicola”, il periodico della Basilica, pubblicate di volta in volta, e qui raccolte per una storica possibilità.

L’occasione è stata propizia per meglio far conoscere la Basilica e San Nicola ai tanti baresi, e non solo, che ignorano completamente storia e luoghi e non conoscono affatto la cripta che ospita i resti del Santo. Carofiglio si è divertito, si fa per dire, ad evidenziare con le sue tecniche pittoriche una serie di cinquanta tavole relative a particolari di opere presenti sia all’interno che all’esterno della Basilica, per meglio farli conoscere al grande pubblico.

La rassegna è notevole: si passa dalle rappresentazioni del Santo orientale e occidentale, alla scena della liberazione degli innocenti, alla dote alle tre fanciulle, a riproduzioni della Basilica vista dall’alto, alla facciata, ai cortili, agli interni, ai portali dei leoni, all’altare d’argento, al ciborio, alla cripta, alla cappella orientale, all’ostensorio, al reliquiario, per finire alla caratteristica imbarcazione che il popolo chiama “Caravella” e che, in occasione della Sagra di Maggio, un antico quadro del Santo viene portato in processione per la città e l’8 maggio segue la Processione a mare.

La pubblicazione si conclude con il disegno di una antica veduta di Bari che rappresenta la parte più interna dell’antico porto, compresa fra la costa e l’ansa del Molo S. Nicola, nel quale si cullano alcune barche da pesca. Fanno da sfondo uno scorcio di Piazza del Ferrarese e il tratto iniziale della muraglia.

“Le chine – scrive Gustavo Delgado nella presentazione – sono anche un atto di fede e di omaggio per Bari, la sua amata città, per la Puglia, di cui Michele è prezioso ambasciatore e per questo nostro Sud, capace ancora di affascinare e di esaltare con i paesaggi, il mare, la poesia, le vocazioni, il misticismo”. Questo sembra il messaggio che emerge dalle tavole che, cogliendo un giorno di intensa luce nella storia religiosa, umana e storica di Bari e della Sua Basilica viene lanciato ai baresi ed ai fedeli del grande Vescovo di Mira e di Bari.

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