LECCE - Un territorio ancora poco attrattivo per i giovani: il 70% vede il proprio futuro lontano dal Salento. Resta alta l’attenzione sui cambiamenti climatici: gli studenti chiedono di accelerare nel percorso di transizione ecologica.
Sono stati presentati questa mattina, presso la sala conferenze della CCIAA di Lecce i risultati della terza edizione di "Next Generation Salento", il progetto promosso da Confartigianato Imprese Lecce, con il patrocinio ed il contributo della Camera di Commercio di Lecce, pensato per rafforzare il dialogo tra il mondo dei giovani e le piccole medie imprese salentine.
Il progetto è rivolto in prevalenza agli studenti degli istituti scolastici superiori e alle imprese del territorio. L’obiettivo dell’indagine è rilevare il grado di soddisfazione della popolazione scolastica rispetto all’innovazione dei programmi didattici, alla loro congruenza rispetto alle prevedibili opportunità del mercato del lavoro, la consapevolezza sulle nuove sfide del sapere e della società : la transizione ecologica, quella digitale, le prospettive dell’intelligenza artificiale, la rivoluzione energetica, interpretate anche dalla parte delle PMI.
Le risposte al questionario sono state compilate da 469 studenti.
Rispetto ai risultati dello scorso anno, è significativa la percentuale stabile di quanti non hanno ancora idea del proprio futuro post-diploma: due anni fa era il 35,2, l’anno scorso il 21,8, quest’anno il 27,1. Congruente con il 2022 anche il dato di quanti hanno in mente di proseguire gli studi all’Università (quasi la metà del campione, ovvero il 44,6%, in linea con lo scorso anno). Percentuali pari ma ridotte hanno riguardato le restanti risposte: la iscrizione ad un percorso professionalizzante, un’iniziativa autoimprenditoriale, la ricerca di un impiego, l’accesso alle carriere militari.
Esemplare – nella sua gravità – la riproposizione del dato su quanto i giovani pensino d’essere costretti a lasciare il proprio territorio dopo il diploma. Cambiano le scuole, cambiano gli intervistati, ma il dato non lascia spazio all’ottimismo: il 69,1 nel 2021 riteneva questa prospettiva ineludibile, appena superiore il dato un anno dopo (il 71,6) e quest’anno la media è rispettata: il 70,6 crede di dover lasciare il Salento, a fronte del 29,4 che invece è ottimista e pensa di restare.
Alla stregua delle risposte delle scorse edizioni gli allarmi sui cambiamenti climatici sono avvertiti da una consistente percentuale di risposte (oltre il 66%) e oltre il 70% ritiene ineludibile, urgente e non negoziabile che il sistema produttivo e di vita sia votato alla transizione ecologica. Tracciato sul quale si ritiene che i ragazzi possano essere protagonisti come cittadini del futuro prossimo, quindi operare nella propria sfera personale di comportamenti, non solo, influire su prassi e consuetudini familiari e di prossimità .
Il questionario è stato compilato da 62 imprese del territorio. La fiducia nel ruolo delle risorse umane è preponderante: per l’80% si ritiene che il loro ruolo nel successo dell’impresa sia fondamentale, appena meno quello della transizione tecnologica, più indietro le percentuali sull’importanza del marketing e di un approccio sostenibile alla produzione.
Sulle tecnologie, il quadro è apparentemente contraddittorio: un po’ tutti si reputano all’altezza nella gestione dati, utilizzo di social network, condivisione files; ma l’interesse precipita se si parla di big data, intelligenza artificiale, realtà aumentata. Solo con l’e-commerce si rialza l’asticella, sono convinte della sua utilità il 50% di imprese intervistate.
Articolata anche la percezione del valore dei temi ambientali da parte dei clienti: il 21% è convinto che l’argomento non rivesta interesse per la clientela, ma il 58,1 lo giudica abbastanza importante e l’11,3 molto importante. Percentuali che si omologano quasi al 100% quando è l’imprenditore che deve esprimere il suo parere personale sulle criticità ambientali: dato che indica quanto questi temi siano avvertiti dalla piccola impresa a vocazione artigiana.
Come nelle altre edizioni la parte finale del questionario è stata dedicata all’annoso problema del rapporto fra lavoro e formazione professionalizzante, compresa una valutazione sulle competenze che gli studenti acquisiscono a scuola. Netto il giudizio: il 22,6% ritiene che tali competenze non siano affatto adeguate, il 40,3% che lo siano poco, il 25,8 crede che siano sufficienti, l’11,3% che siano buone. Ne consegue che 38 imprese giudicano assai difficile reperire le risorse umane di cui necessitano.
I dati sono stati presentati dal presidente della CCIAA Mario Vadrucci, dal presidente di Confartigianato Lecce Luigi Derniolo e dal segretario provinciale di Confartigianato Emanuela Aprile.
«Il nostro territorio, anche se ricco di tradizione e produzione, non è attrattivo per i giovani e i ragazzi. È un dato con cui dobbiamo fare i conti da tempo – ha dichiarato il presidente di Confartigianato Lecce Luigi Derniolo -. È un dato su cui dobbiamo lavorare per valorizzare la nostra produzione, i nostri artigiani e le vecchie tradizioni. Serve rafforzare il dialogo tra il mondo dell’istruzione con quello delle imprese per rendere le scelte formative dei giovani più consapevoli. Dobbiamo rendere più appetibile il prodotto e l'attività artigiana. È quindi necessario lavorare sull’orientamento e far sì che gli studenti trovino appetibile l’artigianato che è una opportunità concreta di lavoro e di futuro. In questo contesto è importante anche che le imprese siano protagoniste della transizione ecologica, un tema questo molto sentito dagli studenti che chiedono di poter essere protagonisti di un futuro più sostenibile».
Tra le novità dell’edizione 2023, il concorso di idee sulla Transizione Digitale ed Ecologica: gli studenti, con l’affiancamento di docenti, si sono cimentati nella ideazione di un progetto d’impresa, relativo a un prodotto, un processo, un servizio che possa essere realizzato in un’azienda artigiana della provincia di Lecce nel corso del 2024, con il supporto di Confartigianato Lecce.
Quattro i progetti premiati, presentati dai ragazzi dell’istituto Enrico Fermi di Lecce e il Leonardo da Vinci di Maglie: "SalentoApp 2 Ruote", "Second green life. L’ulivo secco diventa terriccio biologico e genera nuova vita", "Valorizzare le eccellenze e le caratteristiche territoriali", "Valorizzazione del materiale di scarto per renderlo riutilizzabile".
Durante l’incontro, è stato presentato il progetto "Le vie dell'artigianato-Percorsi accoglienti" avviato nel 2020 che riunisce le eccellenze dell’artigianato e le tipicità artistiche e agroalimentari del Salento. Il progetto è stato arricchito con le sezioni "Le Vie del Ritratto" dedicata alla valorizzazione del patrimonio architettonico attraverso i volti di chi vive la città di Lecce esposti nella sala storica della Biblioteca Bernardini, grazie alla collaborazione del Polo Biblio-Museale e "Botteghe storiche" con l’elenco delle attività locali che hanno avuto il particolare riconoscimento dalla Regione Puglia.