TRANI - Nella chiesa del Sacro Cuore a Trani, un'atmosfera di serenità si è diffusa durante la messa natalizia, grazie alla presenza di cinque detenuti in permesso premio, accolti per trascorrere le festività lontano dalle fredde sbarre dei loro istituti di pena. Don Raffaele Sarno, cappellano del carcere di Trani, condivide la toccante esperienza vissuta nelle ultime ore.
Il primo piano della chiesa è stato destinato a coloro che, per disposizione del tribunale, non possono trascorrere il permesso a casa propria. Don Raffaele sottolinea l'importanza di offrire loro un ambiente che emani il profumo di casa, una sensazione di normalità che spesso manca dietro le mura del carcere.
Le quattro donne, una delle quali di origini tunisine, e l'uomo, accompagneranno i loro familiari nelle celebrazioni natalizie fino al 3 gennaio. Con entusiasmo, si sono dedicate a preparare la chiesa per le festività, dimostrando un impegno straordinario nel pulire e decorare il luogo di culto.
Don Raffaele, conoscendo le loro storie e gli ultimi momenti della loro pena, esprime un sincero affetto nei confronti di queste persone. Una di loro, prossima alla fine della sua condanna, diventerà nonna, e il primo gennaio il nipotino sarà battezzato nella stessa chiesa in cui ora trovano rifugio.
Il cappellano ha portato gli auguri dei fedeli all'istituto di pena femminile di Trani durante la messa della vigilia, trasmettendo un messaggio di vicinanza e solidarietà. Le detenute, commosse, hanno risposto con un applauso liberatorio, trasformando il pianto in segni tangibili di speranza. Don Raffaele riflette sulla bellezza di questi gesti, considerandoli come piccoli doni di speranza affidati al cuore di ciascuno, in questo periodo natalizio.
Il primo piano della chiesa è stato destinato a coloro che, per disposizione del tribunale, non possono trascorrere il permesso a casa propria. Don Raffaele sottolinea l'importanza di offrire loro un ambiente che emani il profumo di casa, una sensazione di normalità che spesso manca dietro le mura del carcere.
Le quattro donne, una delle quali di origini tunisine, e l'uomo, accompagneranno i loro familiari nelle celebrazioni natalizie fino al 3 gennaio. Con entusiasmo, si sono dedicate a preparare la chiesa per le festività, dimostrando un impegno straordinario nel pulire e decorare il luogo di culto.
Don Raffaele, conoscendo le loro storie e gli ultimi momenti della loro pena, esprime un sincero affetto nei confronti di queste persone. Una di loro, prossima alla fine della sua condanna, diventerà nonna, e il primo gennaio il nipotino sarà battezzato nella stessa chiesa in cui ora trovano rifugio.
Il cappellano ha portato gli auguri dei fedeli all'istituto di pena femminile di Trani durante la messa della vigilia, trasmettendo un messaggio di vicinanza e solidarietà. Le detenute, commosse, hanno risposto con un applauso liberatorio, trasformando il pianto in segni tangibili di speranza. Don Raffaele riflette sulla bellezza di questi gesti, considerandoli come piccoli doni di speranza affidati al cuore di ciascuno, in questo periodo natalizio.