Lo sapevate che l’oro è anche terapeutico?

VITTORIO POLITO – L’oro è un elemento naturale denominato “metallo nobile” (simbolo Au) di colore giallo lucente, resistente agli agenti atmosferici e a quasi tutti i reattivi chimici, presente in natura, considerato fin dall’antichità uno dei metalli più preziosi per la sua inalterabilità, rarità, elevata duttilità e malleabilità, è usato come mezzo di scambio e, in lega con argento, rame e altri metalli, soprattutto per fare monete e oggetti d’ornamento.

L’oro da sempre è stato considerato modello della perfezione e per questo veniva utilizzato per la realizzazione di arredi sacri e oggetti da regalo. L’oro che non si ossida, era chiamato dagli aztechi “teocuitlatl” (escremento del dio Sole). Nel cristianesimo ortodosso l’oro è simbolo della luce celeste e della perfezione, come risulta dal fondo oro delle tavole medievali e dalle icone della Chiesa orientale.

Nell’antichità le erbe medicinali particolarmente preziose venivano raccolte con l’ausilio di attrezzi d’oro, al fine di conservare intatta la loro forza. Inoltre si credeva che i gioielli d’oro avessero anche il potere di proteggere dalle sciagure, specie se ornati con pietre preziose.

Il biblico “vitello d’oro”, simbolo dell’idolatria degli Israeliti, non era un autentico vitello, bensì un idolo a forma di toro, distrutto da Mosè.

Agzam/Pixabay

Com’è noto l’oro è duttile, non invecchia, ha un’elevata densità, è resistente agli acidi, non si corrode ed è uno dei metalli che può essere meglio lavorato.

L’oro che da sempre è utilizzato a scopo ornamentale, per i più svariati gioielli, monili o opere d’arte, oggi viene utilizzato anche per un’altra applicazione sorprendente: quella terapeutica. Gli scienziati hanno studiato le applicazioni dell’oro per il trattamento di patologie quali l’artrite reumatoide, le sindromi di deficienza dell’attenzione e più in generale per il potenziamento delle funzioni cognitive. 

Recentemente la giornalista Fiammetta Bonazzi, in una nota pubblicata sul mensile “OK Salute e benessere” di dicembre dal titolo “Oro terapeutico – Un metallo prezioso anche per la salute”, ricorda che l’oro è stato utilizzato già nell’antichità per le proprietà antinfiammatorie e disinfettanti, mentre oggi l’oro è inserito fra gli ingredienti che combattono l’artrite reumatoide e non solo. In Tibet utilizzavano le “rinchen rilpo” (pillole preziose), preparate con oro, polvere di corallo e perle miscelate con erbe medicinali e poi purificate con apposito rituale, per trattare ogni tipo di patologia del corpo e dell’anima. In Europa, invece, sempre secondo la giornalista citata, si credeva che il nobile metallo, assunto a pagliuzza sotto forma di bevanda, potesse risolvere la depressione e l’emicrania e, fino a un secolo fa, l’oro si usava per combattere l’alcolismo, l’epilessia e la sifilide, in quest’ultimo caso in combinazione con sodio e cloro.

L’uso dell’oro in terapia viene chiamata “auroterapia” dal latino aurum o di “crisoterapia” dal greco chrysos, oro dorato. In Danimarca negli anni ’20 del 1900 si fece un uso massiccio di “sanocrisina” (composto di oro e sodio) per trattare pazienti affetti da tubercolosi, solo che gli effetti tossici furono superiori ai benefici. Attualmente gli studi dei complessi che contengono oro si stanno rivelando utili e promettenti agenti antitumorali. Anche per la terapia anticovid gli studi pare promettano buone prospettive.

Anche in cosmesi sono note le virtù per rallentare l’invecchiamento.

Cleopatra pare avesse l’abitudine di coricarsi indossando una maschera aurea per conservare l’epidermide compatta e radiosa! E non dimenticate che l’oro governa il mondo e con esso si aprono tutte le porte.