BARI - “Mi pare che solo il sindaco Giovanna Bruno abbia compreso a fondo la gravità dei ritardi nella costruzione del nuovo ospedale di Andria. E poiché la questione è ormai tutta imperniata sulle risorse da aggiungere allo stanziamento iniziale, a nulla rilevando congetture varie su aggiornamenti clinico gestionali che alcuni mesi fa servivano a contenere la soluzione progettuale ed oggi a confermarla, comunico che da gennaio attiverò un pressing mensile sulle burocrazie sanitarie. Invito i cittadini e i comitati organizzati per la missione ospedaliera ad avviare iniziative risolute, per aiutare a smuovere le acque”.
Lo dichiara il consigliere regionale Fabiano Amati.
“Dopo la riunione di oggi si possono dire le stesse cose di maggio scorso. Solo tra le burocrazie sanitarie il tempo scorre lasciando il segno dell’immobilità , raccontata come se fosse una monoposto di Formula 1. Il ritardo per la costruzione del nuovo ospedale di Andria si accumula e allo stato continuiamo a non sapere su quale fonte di finanziamento si intende operare, per coprire gli extra costi stimati in 150milioni di euro. Capire da quale fonte di finanziamento si attingerà serve a capire anche la tempistica di realizzazione dell’opera, perché ogni fonte di finanziamento ha le sue modalità di utilizzo. L’intenzione di predisporre un nuovo Piano clinico gestionale per modificare in modo sensibile il progetto, così da ridurre il volume, le dotazioni e i costi, si è trasformata in una perdita di tempo; siamo infatti tornati ai volumi e alle dotazioni già progettate, con in più un nuovo Piano clinico gestionale oggi giustificato da sopravvenienza normativa francamente non pervenuta. Da oltre due anni mi occupo della questione, ricevendo ampie rassicurazioni su un andamento spedito, e oggi ci ritroviamo a registrare lo stallo; in questo senso basti pensare che l’assessore Palese si era impegnato a indicare il finanziamento aggiuntivo, su suggerimento dei burocrati sanitari, sin da luglio 2022. E invece nulla. E anzi, anche oggi nessuna parola di chiarezza sul punto. Sono molto rammaricato, perché non si riesce proprio a capire l’estrema necessità di questo piano di edilizia ospedaliera, adottato dalla Giunta Vendola sin dal 2012 e oggi, purtroppo, ancora in buona parte nella fase delle carte”.
“Dopo la riunione di oggi si possono dire le stesse cose di maggio scorso. Solo tra le burocrazie sanitarie il tempo scorre lasciando il segno dell’immobilità , raccontata come se fosse una monoposto di Formula 1. Il ritardo per la costruzione del nuovo ospedale di Andria si accumula e allo stato continuiamo a non sapere su quale fonte di finanziamento si intende operare, per coprire gli extra costi stimati in 150milioni di euro. Capire da quale fonte di finanziamento si attingerà serve a capire anche la tempistica di realizzazione dell’opera, perché ogni fonte di finanziamento ha le sue modalità di utilizzo. L’intenzione di predisporre un nuovo Piano clinico gestionale per modificare in modo sensibile il progetto, così da ridurre il volume, le dotazioni e i costi, si è trasformata in una perdita di tempo; siamo infatti tornati ai volumi e alle dotazioni già progettate, con in più un nuovo Piano clinico gestionale oggi giustificato da sopravvenienza normativa francamente non pervenuta. Da oltre due anni mi occupo della questione, ricevendo ampie rassicurazioni su un andamento spedito, e oggi ci ritroviamo a registrare lo stallo; in questo senso basti pensare che l’assessore Palese si era impegnato a indicare il finanziamento aggiuntivo, su suggerimento dei burocrati sanitari, sin da luglio 2022. E invece nulla. E anzi, anche oggi nessuna parola di chiarezza sul punto. Sono molto rammaricato, perché non si riesce proprio a capire l’estrema necessità di questo piano di edilizia ospedaliera, adottato dalla Giunta Vendola sin dal 2012 e oggi, purtroppo, ancora in buona parte nella fase delle carte”.