Omicidio Giulia, Turetta ai pm: 'La volevo soltanto per me'
VERONA - Nel cuore di un dramma che ha scosso Verona, Filippo Turetta, l'ex fidanzato di Giulia Cecchettin, ha confessato il femminicidio alla procura di Verona, affermando di non accettare la fine della loro relazione. Le sue parole, pronunciate nel carcere di Verona durante l'interrogatorio con il pm, rivelano un profondo disagio e una mancata accettazione della separazione.
"Non mi rassegnavo alla fine, voglio pagare". Turetta avrebbe anche raccontato al pm Andrea Petroni che non accettava che Giulia Cecchettin non fosse più "sua", di essere ancora innamorato di lei e di non essere in grado di rassegnarsi alla fine del rapporto. Inoltre, l’assassino della giovane 22enne ammesso: "A Giulia ho fatto una cosa orribile, voglio pagare". Lo ha ripetuto più volte. Collaborativo, pronto a non sottrarsi alle domande incalzanti della pubblica accusa, avrebbe ammesso le due fasi dell'aggressione - prima nel parcheggio di Vigonovo, poi nella zona industriale di Fossò - sfociate nel delitto commesso con un coltello da cucina usato per colpire ripetutamente l’ex fidanzata.
Gli inquirenti ritengono che i tentativi di Turetta di recuperare la relazione fossero, in realtà, forme di violenza psicologica nei confronti di Cecchettin, come aveva confidato la vittima stessa alle amiche. La tragedia ha portato alla decisione della data dei funerali di Giulia, fissati per martedì 5 dicembre alle ore 11 nella basilica di Santa Giustina a Padova. L'evento prevede la partecipazione di un vasto pubblico, con circa 10mila persone attese per dare l'ultimo saluto alla giovane vittima.
La procura di Venezia ha concesso il nulla osta per la restituzione della salma alla famiglia, consentendo di stabilire la data delle esequie. La basilica di Santa Giustina, affacciata su Prato della Valle, fornirà lo spazio necessario per ospitare il grande numero di partecipanti. Martedì sarà giornata di lutto regionale in tutto il Veneto, con il governatore Luca Zaia che ha chiesto alle istituzioni di osservarlo e di esporre la bandiera a mezz'asta in segno di rispetto per la tragedia che ha colpito la comunità.
"Non mi rassegnavo alla fine, voglio pagare". Turetta avrebbe anche raccontato al pm Andrea Petroni che non accettava che Giulia Cecchettin non fosse più "sua", di essere ancora innamorato di lei e di non essere in grado di rassegnarsi alla fine del rapporto. Inoltre, l’assassino della giovane 22enne ammesso: "A Giulia ho fatto una cosa orribile, voglio pagare". Lo ha ripetuto più volte. Collaborativo, pronto a non sottrarsi alle domande incalzanti della pubblica accusa, avrebbe ammesso le due fasi dell'aggressione - prima nel parcheggio di Vigonovo, poi nella zona industriale di Fossò - sfociate nel delitto commesso con un coltello da cucina usato per colpire ripetutamente l’ex fidanzata.
Gli inquirenti ritengono che i tentativi di Turetta di recuperare la relazione fossero, in realtà, forme di violenza psicologica nei confronti di Cecchettin, come aveva confidato la vittima stessa alle amiche. La tragedia ha portato alla decisione della data dei funerali di Giulia, fissati per martedì 5 dicembre alle ore 11 nella basilica di Santa Giustina a Padova. L'evento prevede la partecipazione di un vasto pubblico, con circa 10mila persone attese per dare l'ultimo saluto alla giovane vittima.
La procura di Venezia ha concesso il nulla osta per la restituzione della salma alla famiglia, consentendo di stabilire la data delle esequie. La basilica di Santa Giustina, affacciata su Prato della Valle, fornirà lo spazio necessario per ospitare il grande numero di partecipanti. Martedì sarà giornata di lutto regionale in tutto il Veneto, con il governatore Luca Zaia che ha chiesto alle istituzioni di osservarlo e di esporre la bandiera a mezz'asta in segno di rispetto per la tragedia che ha colpito la comunità.